Regia di Tod Williams vedi scheda film
Il primo per qualcuno era un coraggioso e brillante esperimento. Per me e qualcun altro invece faceva proprio schifo. Spinto dalla sola molla della curiosità ho deciso di vedere questo secondo episodio che, come è ormai ampiamente noto, è al 90% un prequel con l'aggiunta finale di un aggiornamento. Bisogna intanto scegliere se giudicarlo per sè stesso oppure raffrontarlo col precedente. Ricapitoliamo. Oren Peli, giovane regista, aveva scritto una sceneggiatura assai scarna ed elementare con due soli personaggi ed un'unica location, e diciamo che, sostanzialmente, ci aveva voluto provare. Nel senso che, partendo dall'esperienza del celeberrimo "Blair witch project", ha realizzato una sorta di falso documentario, prodotto a costo praticamente nullo. La risposta del mercato, complice anche una "mano mediatica" generosamente fornita da Steven Spielberg, fu stupefacente. Un film basato sul nulla e realizzato con nulla, sbancò i botteghini e divenne campione d'incassi. Come spiegarlo? Mah, avendo io constatato la sciagurata pochezza della pellicola, mi sono dato una non-risposta, nel senso che succede in ogni campo dell'arte che, a sorpresa, esplodono fenomeni curiosi e incomprensibili, che col passaparola danno luogo a manìe collettive, quando non a vere e proprie mode. Succede di rado, ma è già accaduto e accadrà ancora. Anche se bisogna dire che, nella fattispecie, sgonfiato il fenomeno iniziale, gli incassi del "numero 2" sono già molto più contenuti. Se paragoniamo "Paranormal activity 2" al predecessore, beh, siamo di fronte ad un capolavoro. Lo dico con evidente ironia proprio per rimarcare il vuoto pneumatico che caratterizzava il primo episodio. Qua si avverte senz'altro il peso di un budget maggiore: i personaggi (anche se non poi di molto) sono aumentati, la vicenda comprende dinamiche un pò più complesse, la sceneggiatura almeno è tollerabile anche se i dialoghi fanno ridere esattamente come nel primo film. La mia impressione è che non ci siamo poi mossi granchè dal punto di partenza, cioè un budget stavolta coinsistente non ha trovato adeguata corrispondenza in un livello qualitativo più elevato. In altri termini, coi guadagni favolosi realizzati con l'altro film, ogni cinefilo aveva il diritto di pretendere qualcosa di molto più sostanzioso. Ma forse è stata una scelta del tipo "squadra che vince non si cambia", nel senso che si era venuto a creare un vero e proprio "format" ed è facile ipotizzare che negli uffici marketing della Paramount la parola d'ordine sia stata "spremere". E pensare che ci sono anche cinefili che ammirano Oren Peli come cineasta coraggioso e sperimentatore: ma questo non è cinema che sperimenta, questo è solo riciclare un'ideuzza (peraltro buona solo per un filmino tra amici del liceo) affidandone la produzione e distribuzione ad una major in chiave di blockbuster. A parte il fatto che (scusate lo sfogo) ma se questo è horror allora io sono Napoleone...questa è una burletta...il vero horror moderno dimora altrove e ha i nomi di gente come Alexandre Aja, Xavier Gens o Pascal Laugier. Da segnalare la protagonista che accomuna entrambi i film, Katie, di cui non so -e nemmeno voglio sapere- il nome dell'interprete e che io ho simpaticamente ribattezzato "la buzzicona". Due i personaggi più ridicoli del film. Una domestica messicana che sembra la caricatura della caricatura di una colf scema. E poi un padre di famiglia che prima è il non plus ultra del razionalismo e poi -di punto in bianco- si mette allegramente a praticare esorcismi. A quel punto chi ne esce a testa alta è un magnifico pastore tedesco che è l'attore migliore del film. Segnalo inoltre una camera fissa che inquadra una piscina di notte e che dà la percezione di uno sfracellamento di coglioni senza fine. Ero partito con l'idea sincera di evidenziare il concetto che rispetto al primo film questo è migliore, ma sto realizzando solo ora che fanno schifo uguale.
Voto: 3
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