Regia di Drew Dowdle, John Erick Dowdle vedi scheda film
Horror efficace ,nella sua semplicità
Una persona si suicida, buttandosi da un alto grattacielo e finendo sul tetto di un camion,con un rosario tra le mani. Il detective Bowden, uomo emotivamente distrutto dalla morte della moglie e del figlio, causata da un pirata della strada,si occupa del caso. Nello stesso palazzo cinque persone restano bloccate su uno degli ascensori: ll neo addetto alla sicurezza Ben,omone con dichiarate fobie per gli ambienti angusti, un'anziana cleptomane, il sordido venditore di materassi Vince, l'ereditiera venale Sarah e l'ex militare in cerca di lavoro Tony. La situazione non si risolve nonostante i colloqui con l'assistenza tecnica,nasce tra le persone intrappolate, l'incredibile sospetto che tra loro ci sia qualcuno, che non è quello che dice di essere e che può nuocere a tutti gli altri,in un'escalation di violenza si arriverà a un tutti contro tutti.
Le immagini aeree della città vista sottosopra,sottendono allusivamente,a Satana e al suo ordine rovesciato,in un'atmosfera cupa e algida.
Tuttavia la maggior parte del film, si svolge all'interno dell'ascensore,dove va in scena un originale e intrigante psicodramma,a metà tra noir e horror, con un tratto affascinante e clustrofobico, la regia si sofferma sulla psicologia di cinque persone diverse, con la loro personalità e i loro difetti e limiti, costrette a confrontarsi e a scontrarsi.Si avverte forte un senso di minaccia incombente,che pervade la storia sin dall'inizio e la tensione si tesse in modo naturale e avvincente.
La livida fotografia di Fujimoto e la gelida colonna sonora di Velazquez fanno il resto e la suspense cresce.
Il finale pur se non del tutto inatteso, è però sufficientemente convincente, e ha il pregio di concludere la quadratura del cerchio, sotto il profilo morale. L'incarnazione del diavolo si sottrae con eleganza ai soliti cliché orrorifici e viene calata in un quadro più ampio dove il Male e il Bene svolgono ciascuno la loro funzione.Il film è sul piano etico corretto.
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