Regia di Drew Dowdle, John Erick Dowdle vedi scheda film
Brutto film che riecheggia in maniera ostinata gli stilemi di un filone, l’horror targato anni 2000, che fatica ad andare avanti (e che tende ad accartocciarsi su se stesso), tanto più quando pellicole come questa cercano di trovare, senza soluzioni di continuità, soluzioni alternative alle quali manca completamente un tessuto composito alle spalle in grado di far paura sul serio e, soprattutto, di portare da qualche parte (qui infatti si gira troppo a vuoto).
Un gruppo di individui rimane intrappolato all’interno di una ascensore, ma quello che all’inizio pareva essere un normale incidente di percorso in realtà nasconde dell’altro.
All’esterno un detective prova a fare chiarezza su quanto sta accadendo, ma all’interno intanto le persone muoiono improvvisamente ogni qualvolta che la luce si spegne e per questo tra queste monta sempre più la paura e la tensione.
L’idea di vedere cosa accade quando si mettono diverse persone all’interno di uno spazio ristretto e con la paura per quanto sta accadendo, non è certo nuova, ma posso dire che almeno in altri casi è stata sviluppata assai meglio.
Infatti qui la storia, quella centrale (il diavolo che si insinua per fare la carneficina del caso), ma anche quella laterale (l’agente che cerca da anni giustizia per la morte dei suoi cari e che qui verrà richiamato in causa attiva), non funziona proprio per niente.
Certo un pizzico di tensione non manca (qualche sussulto al vetriolo c’è), così come qualche scena ben ripresa, e quindi suggestiva, ma tutto il resto è lasciato davvero al puro caso.
Colpa soprattutto di una sceneggiatura lacunosa come poche, inoltre i personaggi non creano un rapporto soddisfacente col pubblico (le loro storie private poco interessano), ed il finale che cerca, senza successo, di dare un senso ulteriore all’effetto ultraterreno (già di suo abbastanza risibile), è deludente come pochi.
Insomma a me questo film pare proprio misero, solo alcune scene isolate si salvano dall’oblio assoluto, ma manca completamente un “corpo” centrale in grado di andare oltre, di dare un senso in grado di angosciare sul serio.
Pasticcione e sconclusionato.
Pensa un pò che hanno dovuto lavorarci in due per partorire questo "topolino".
Pensa un pò che hanno dovuto lavorarci in due per partorire questo "topolino".
Piatto ed incolore.
Meglio di altri, ma niente di importante da segnalare.
Volto particolare, risultati comunque scadenti.
Ci prova, senza molta fortuna, ma almeno fa intravedere qualcosa nella moria generalizzata.
Personaggio risibile.
Grosso, nervoso, intimidatorio, ma non del tutto convincente.
Ispira simpatia, ma il contesto del suo personaggio è quello che è.
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