Regia di Paul Weitz vedi scheda film
Andy Garcia è un sex symbol, Jessica Alba non è, tutto sommato, un granché. E questo film è sostenuto dal Sustengo. Come si suol dire, malgrado sia sozzo e sporcaccione, spinge in modo arzillo, ah ah.
Ebbene, oggi andiamo a ripescare un film, a nostro avviso, leggermente bistrattato e ingiustamente sottovalutato, ovvero Vi presento i nostri (Little Fockers), terzo e ultimo capitolo della trilogia inaugurata da Jay Roach (Trumbo) con Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi?, il quale qui compare soltanto in veste di produttore assieme alla TriBeca patrocinata da mr. De Niro & Jane Rosenthal, avendo lasciato la cabina di regia a Paul Weitz (About a Boy). Che prosegue tale pochade del succitato franchise di matrice tipicamente statunitense con questa pellicola boccaccesca e sanamente frivola e triviale con forti e perentorie, immancabili allusioni sessuali perfino abbastanza spinte, premendo sul pedale dell’acceleratore d’una comicità di grana grossa eppur mai veramente disturbante, spesso scontata e banale, perdendosi in molte gag che girano a vuoto ma, al contempo, in alcuni punti decisamente scacciapensieri ed esilaranti, portando comunque a casa un film che, malgrado molti scivoloni e numerose battute addirittura superate, sì, anacronistiche e pedestri, riesce nel suo non pretenzioso, bensì letizioso e a suo modo armonioso, compitino decoroso di commedia brillante da bersi tutta d’un fiato, lasciando immantinente e ovviamente da parte ogni artistica ambizione in tal caso poco pertinente.
Semplicemente, Vi presento i nostri è dichiaratamente, volgarmente, goliardicamente, innocentemente divertente e, per l’appunto, non pretende di passare alla storia del Cinema come pellicola indimenticabile, qualitativamente. Vi presento i nostri, inoltre, dura poco. Cioè solamente un’ora e trentotto minuti, titoli di coda esclusi, mostranti una canzone rap molto sui generis (negli extra, gli imbarazzanti e contemporaneamente buffi errori dal set, eliminati naturalmente in fase del montaggio finale).
Trama, all’insegna della più ricercata spensieratezza a mo’ di family comedy farsesca e cialtronesca, congegnata secondo pura contaminazione a continuazione leggiadra dei due capitoli antesignani altrettanto stupidi, altresì godibilmente adorabili: il pater familias Jack Byrnes (Robert De Niro), deluso dal dr. Bob (Tom McCarthy), che ha tradito il suo celeberrimo cerchio della fiducia, mettendo le corna a una delle sue figlie, cioè Debbie, ripiega e ripone allora in Gaylord Myron “Greg” Fotter (Ben Stiller) ogni sua rosea aspettativa. Greg e la figlia di Jack, Pam (Teri Polo) sono oramai sposati da anni e hanno adesso due gemellini che vogliono iscrivere a una rivoluzionaria scuola per piccoli fenomeni, gestita e diretta dall’avvenente e persuasiva Prudence (Laura Dern). Jack però, nel frattempo, viene insospettito da molti comportamenti equivoci, anzi a suo modo inequivocabili e assai compromettenti l’onore della famiglia, tenuti da parte di Greg. Il quale, essendo adesso a capo di un’importante industria farmaceutica, ha accettato di pubblicizzare il Sustengo, un farmaco simile al Viagra. A sua volta sostenuto e duramente pubblicizzato da Andi Garcia (Jessica Alba). Una bomba sexy e maliziosetta donna in carriera il cui nome, tolta la i al posto della y, è pressoché identico a quello del noto interprete cubano, naturalizzato statunitense, de Il padrino - Parte III. Riuscirà Greg, in questa pagliaccesca commedia per l’appunto degli equivoci, giocata quasi esclusivamente sui doppi sensi a sfondo marcatamente sessuale, a risolvere i gravi fraintendimenti, conquistando pienamente il titolo assai “ambito” di Don Fotter?
Garbato, a dispetto delle sue cadute nel pecoreccio, Vi presento i nostri si palesa immediatamente e giustamente ai nostri occhi per quello che è. Vale a dire un film che, come detto, non vuole assolutamente assurgere a vetta totemica della cinematografia mondiale. Bensì vuole solo intrattenere con scempiaggini a loro modo godibili. Cioè è un guilty pleasure facilissimamente dimenticabile ma guardabile, eccome. Nel cast, oltre al ritorno di Owen Wilson e Blythe Danner, Kevin Hart, Barbra Streisand e Dustin Hoffman, questi ultimi in due cammei squisiti, Harvey Keitel (Taxi Driver) nella parte d’un rozzo capo cantiere parecchio deficiente. Robert De Niro e Paul Weitz, dopo Vi presento i nostri, avrebbero presto lavorato assieme nel ben superiore e più impegnato Being Flynn.
di Stefano Falotico
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