Regia di David Michôd vedi scheda film
Un film semplice ma efficace, pieno di stile, dal cast assolutamente azzeccato.
C’è una costante, un elemento stilistico, che si può riscontrare in molte arti quali la Musica, la Pittura e il Cinema: il contrasto. In Animal Kingdom, il regista David Michôd, riesce ad esprimere con grande cura e delicatezza la torbida storia della famiglia Cody, evidenziando con maestria i contrasti nelle situazioni estremamente drammatiche e nella vuotezza dello stato d’animo di colui che le vive in prima persona: il giovane Joshua. Il tutto viene espresso attraverso una splendida colonna sonora e un'abile regia.
Le vicende del film sono collegate ad un fatto realmente accaduto. Joshua va a vivere dalla nonna, alla morte di sua madre, insieme ai suoi tre zii. Tra la famiglia Cody e la polizia và avanti una disputa ormai da tempo, Nathan Leckie cerca di incastrare i tre e loro cercano di sfuggire dalle accuse sulle loro numerose malefatte: dallo spaccio di droga alle conseguenti rapine. Da qui il riferimento al regno animale, la famiglia Cody, così come la famiglia di leoni ritratta nell’immagine con cui si apre il film, è un branco che lotta per la sua sopravvivenza e la supremazia, e Janine, la nonna, interpretata da una straordinaria Jackie Weaver, matriarca e vero capobranco, agisce al di sopra del figlio, il capofamiglia Andrew, interpretato da un fantastico Ben Mendelsohn.
David Michôd firma anche la sceneggiatura del film, fluida ed estremamente realista, non vuole romanzare una storia del genere, il suo unico obiettivo è inquadrare l’animo di ogni personaggio nella sua istintività. Su tutto il cast Jackie Weaver risalta, rende alla perfezione il personaggio e si trasforma in un'inquietante figura, perfetta in ogni sua espressione e movimento. Una colonna sonora delicata e pulita, fa da contonro a una regia mirata alla cattura dell'essenza di ogni personaggio, con primi piani per cogliere ogni emozione dell’attore, un'atmosfera torbida, cupa e a volte anche claustrofobica.
Calzante è Il paragone tra David Michôd e Martin Scorsese fatto da molti critici, il regista di Animal Kingdom però gode di un realismo senza fronzoli e uno stile sicuramente più dark. L’ovvio messaggio della sceneggiatura si pone l’interrogativo della differenza tra la società umana e quella animale: siamo poi così diversi?
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