Regia di Giancarlo Rolandi, Steve Della Casa vedi scheda film
Documentario breve e singolare. Personaggio complesso Flaiano, acuto osservatore, creativo, precursore dei tempi con la parola scritta come mezzo a lui più congeniale. Uomo dal carattere non facile nel non facile ambiente del cinema, quello mitico che fu, in primis di Fellini (e suo). Rapporto a dir poco conflittuale quello con l'amico collaboratore regista Federico. Vaime, Montaldo e la Milo ritratti in sobrio B/N sono testimonianze interessanti in quanto dirette e sincere. I diari di famiglia la parte più intima e toccante. Alcuni spunti e considerazioni colpiscono per intuito e profondità: "Tra 30 anni diventeremo quello che passa in televisione". Sul piano narrativo gli inserti recitativi di Elio Germano lasciano interdetti a livello formale pur essendo una scelta originale. Irrisolto e stiracchiato nonostante il nobile e apprezzabile intento di recuperare una delle figure più interessanti di intellettuale italiano del dopoguerra, figura di riferimento di molti: molti di più di quel che ci è dato sapere.
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