Regia di Giorgia Cecere vedi scheda film
Paesaggio con figure. Anzi, figurine. Isabella Ragonese non brilla come al solito, ma non è colpa sua: tale è la cura dell'ambiente, la perizia etnografica, la ricerca filologica di una minuziosa (ri)composizione d'epoca, che Il primo incarico perde di vista i personaggi (perfino la zia della protagonista ha qualche battuta più interessante di Nena stessa), facendo raschiare ad alcuni lo stereotipo (il fidanzato ricco e intellettualoide), ad altri l'amorfismo (i piccoli alunni): e tutti, perciò, rimangono sul (pur bello) sfondo.
Asciutto, scarno, per nulla televisivo (ed è un indubbio pregio), il film di Giorgia Cecere si prende i suoi tempi e i suoi silenzi, e persino la libertà di annoiare, privandosi ammirevolmente anche delle musiche, e con un'ottica quasi documentaristica seleziona ogni singolo particolare, dai vestiti agli oggetti nelle case, illuminandosi fioco sullo schermo come un quadro fiammingo; ma al contempo scarnifica la profondità dei personaggi, appiattendoli, e alla fine risulta, più che un'opera completa, un buon compitino.
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Un film tenero, molto fragile, ma interessante
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