Regia di Giorgia Cecere vedi scheda film
cosa mai ci avrà visto moretti in questa cosa? la rai posso anche capirlo. abituata a produrre la peggio fiction per digerire il pasto appena ingerito, ma moretti se avesse anche solo letto la sceneggiatura e dato carta bianca alla regista, poi forse era troppo tardi per tirarsi indietro. nell'assenza completa di ritmo, in un piattume televisivo di infima categoria, e portato a recitare nel peggiore dei modi possibili(e qui la colpa è della cecere, poichè la ragonese è tutt'altro che una cagnaccia), questa storia che non ha nemmeno avuto il coraggio di buttarsi nella soap opera, ci racconta del primo incarico di una maestrina di umili origini che viene spedita ad insegnare in un borgo ai limiti. chi sceneggia e chi dirige non sa decidersi cosa raccontare allo spettatore. la storia con un ragazzo del nord di famiglia ricca, la sua avventura formativa nel villaggio, i bimbi e la gente del borgo, l'abbandono del rampollo e il matrimonio riparatore con un ragazzo del posto un pò scapestrato. si salta da un soggetto all'altro, come si palo in frasca. si abbandona ogni registro narrativo, scialaquando la storia in un piattume inespressivo disarmante e oltremodo annoiante, dimenticandosi di dirigere gli attori(soprattutto la protagonista) e sovraccaricandola di responsabilità non tutte sue. risultato: un film completamente scollegato, difficile da seguire e con un tremendo tic alle mani che vorrebbero cambiare canale sul telecomando. sembra addirittura che manchino scene di raccordo. umberto boll degno dè "i ragazzi della terza c", lascia per fortuna il posto a francesco chiarello e alla sua carica erotica rude e popolare. ma anche qui la regista decide di bissare, perchè il sesso non è roba per noi(sembra pensare a voce alta) e il bel francesco non mi si toglie nemmeno la canottiera a letto. in pratica il film è composto da svariate scene di primi piani e mezzo-busti della ragonese che guarda trasognata(come da poster). da evitare come la peste.
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