Regia di Aureliano Amadei vedi scheda film
Quella dell'attentato a Nassirya è una storia che andava raccontata, tanto giusto quanto inevitabile che ad occuparsi del relativo adattamento per grande schermo sia stato lo stesso Aureliano Amadei sopravvissuto miracolosamente proprio a quell'attacco terroristico. Essenzialmente autobiografico "20 sigarette" segue le gesta del giovane filmmaker dagli esordi da videoclip nei centri sociali sino al fatidico viaggio in Iraq per fare da aiuto regista a Stefano Rolla. Lì, ad appena un giorno (ed un pacchetto di sigarette) dal suo arrivo, ecco scoppiare la tragedia in tutta la sua inaspettata violenza. Il film prosegue poi con il ricovero in ospedale, il ritorno in Italia e la dolorosa elaborazione di quanto accaduto da parte dei famigliari, dello stato ed ovviamente dello stesso protagonista. Sentita ed accorata testimonianza in immagini, la pellicola di Amadei tenta la via del super partes senza riuscire pienamente nel suo intento e franando di tanto in tanto in autentiche cadute di stile e qualunquismo degni del peggior talk televisivo che si possa trovare in circolazione. Ciononostante, questa produzione nostrana, è dotata di una buona messa in scena e di alcune intuizioni a livello di regia piuttosto notevoli. Una su tutte la scelta di girare l'intera sequenza dell'attentato in soggettiva dando vita ad un momento di cinema effettivamente d'impatto e toccante che non capita tutti i giorni di vedere. Valore aggiunto all'intera operazione è senz'altro la monumentale prova di Vinicio Marchioni. Intenso e disperato ai limiti del maniacale, si dimostra ancora una volta interprete di talento e da tenere d'occhio.
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