Mario (Stefano Fregni) è un netturbino bolognese sui 40 anni e ha un problema: la pornografia ha invaso la sua esistenza, rendendolo dipendente. In più la sua vita non è un granché: abita ancora nel centro storico con l’anziana madre (Pina Randi) che è per di più costretta, dopo un ictus, su una sedia a rotelle. Un giorno d'agosto, però, nella città deserta, Mario incontra Agatha (Sara Sartini), una ragazza madre. E quell'incontro casuale sveglierà pensieri e sentimenti sopiti.
Note
Premiato al Roma Independent Film Festival 2010 come miglior lungometraggio italiano. Un film interessante, che sa prendersi i suoi rischi e che soffre troppo del suo basso budget. Arranca dietro la sua idea con scene imperfette e una scrittura a tratti incompleta, è all’altezza delle sue ambizioni a intermittenza. Un film liquido e (in)dolente.
Il sottotitolo del saggio del sociologo polacco Zygmunt Bauman a cui il film si ispira è Sulla fragilità dei legami affettivi. L’autore dell’opera, nella premessa, ci spiega che l’eroe protagonista del libro è la relazione umana. I personaggi centrali del libro sono uomini e donne, nostri contemporanei, disperati per il fatto di essere in balia delle… leggi tutto
L’amore ai tempi del porno per tutti, è sempre più difficile. Ispirato dal saggio del grande sociologo Zygmunt Bauman edito da Laterza, il film racconta l’amore liquido, appiccicoso, consumato davanti a un pc o in un bagno, che si finge libero per essere chiaramente incarcerato dentro gli schemi deprimenti della sessualità moderna, mercificazione (tele)visiva costante del corpo. I volti… leggi tutto
Il sottotitolo del saggio del sociologo polacco Zygmunt Bauman a cui il film si ispira è Sulla fragilità dei legami affettivi. L’autore dell’opera, nella premessa, ci spiega che l’eroe protagonista del libro è la relazione umana. I personaggi centrali del libro sono uomini e donne, nostri contemporanei, disperati per il fatto di essere in balia delle…
Affanculo "Shame", pretenzioso e artistoide (per quanto dalla forma ammirevole): questo sgangherato prodotto italico è anni luce migliore per onestà, coraggio e realismo. Imperfetto, sporco, squallido... ok, ma qualcuno pensa che debba risultare esaltante ed elettrizzante un film su sfigati emarginati perdenti? I limiti tecnici? Pura questione di budget, fidatevi.
Premiato al Roma Independent Film Festival 2010 come miglior lungometraggio italiano, Amore liquido richiama fin dal titolo l'opera di Zygmunt Bauman. Chi ha letto il libro del noto sociologo polacco sa che il riferimento principale va a un modo di intendere la vita di relazione e quella sessuale in maniera proteiforme, con un moltiplicarsi di opportunità ma al contempo con una…
L’amore ai tempi del porno per tutti, è sempre più difficile. Ispirato dal saggio del grande sociologo Zygmunt Bauman edito da Laterza, il film racconta l’amore liquido, appiccicoso, consumato davanti a un pc o in un bagno, che si finge libero per essere chiaramente incarcerato dentro gli schemi deprimenti della sessualità moderna, mercificazione (tele)visiva costante del corpo. I volti…
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