Regia di John Turturro vedi scheda film
È un “docu-musical” la "Passione" di John Turturro. Un viaggio melodico tra vicoli stretti e scuri, facce sofferte e solari, pulsioni ataviche e mai sopite di una Napoli sempre nuova, che rivela la propria unicità attraverso la musica.
“Passione” ha un equilibrio strano, un'armonia - inevitabilmente magica - nel riuscire a non divenire mai turismo cinematografico o noioso reportage su curiosi fenomeni di costume. Con un ruolo minimo, di narratore sporadico e divertito, Turturro sa farsi da parte quando serve e decide di usare il suo sguardo sensibile per mostrare, in modo autentico e spontaneo, una tradizione artistica e culturale in grado di narrare - con potente spirito evocativo e una serpeggiante ironia - di amore, odio, sesso, superstizione, dolore e morte. Napoli è la sua musica. Napoli è la sua storia: di invasioni, sconfitte, sofferenze, gioia, sole e miracoli. E la storia di Napoli è nella sua stessa musica, nelle storie che racconta, fortemente radicate alla realtà e nei ritmi e nelle melodie sui cui si muove, che riflettono la “mescla” culturale della città. Napoli è tutto e niente. È il mondo, ma è anche un microcosmo unico, impossibile da riprodurre. Questo dualismo, che si moltiplica in una pluralità di sfaccettature, è quel che ci racconta Turturro, attraverso la musica e le canzoni che sono nate in questa città. E con questo omaggio il regista americano canta il suo inno alla diversità, al meticciato, alla fantasia e, chiaramente, alla passione. E' qui che sta l'oro di Napoli, possibilmente da esportare, e probabilmente in grado di salvare un mondo ancora prigioniero di divisioni e rigidità, ma in fondo destinato a rimanere tra i vicoli dei quartieri Spagnoli e i panni stesi dai balconi di Forcella. Nella musica napoletana, da De Lucia a oggi, passando per Carosone e persino Totò, troviamo da sempre quella multiculturalità che caratterizza la musica in genere, nonché le tradizioni culturali dei popoli, che sono molto più mischiati e “contaminati” di quel che si voglia credere. Nella città partenopea tutto questo esplode con grande fragore e si mostra in tutta la sua eccentrica semplicità, attraverso note e parole con cui esorcizzare le paure e le sventure, ridere dei potenti, ironizzare sulla presenza della criminalità (splendida la messa in scena di Ciciriniella cantata da Beppe Barra) e raccontare l’amore o l’orgoglio ferito. Turturro ha l'abilità di mostrare tutto questo e, senza volgarità, piaggeria o schematicità, rivelarlo in tutto il suo fulgore. "Passione" è un film piccolo e originale, sorprendente e coinvolgente. Chi ama la Canzone Napoletana lo adorerà; chi è profano ne rimarrà strabiliato.
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