Regia di Stefano Incerti vedi scheda film
Gorbaciof (Toni Servillo, La ragazza nella nebbia nel 2017) non ha paura di nessuno e se ci si mette anche un amore inaspettato, allora è convinto che niente potrà fermarlo. Questo film di Stefano Incerti (un David di Donatello nel 1995 per Il verificatore) è soprattutto un’ennesima grande prova d’attore di Servillo. Qui il formidabile interprete di Afragola (Napoli) dà corpo a un personaggio borderline con la sociopatia, disonesto, ladro, giocatore d’azzardo eppure capace di sentimenti profondi e di slanci di generosità inaspettati.
Detto Gorbaciof perché sulla fronte ha una macchia cutanea color porpora (tipo quella dell'ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, Michail Gorba?ëv) si mette nei guai per colpa del poker clandestino e di un creditore senza scrupoli (Geppy Gleijeses, soprattutto teatro nella sua carriera e lanciato al cinema da Luciano De Crescenzo in Così parlò Bellavista, 1984).
Servillo è tutto un meraviglioso muoversi frenetico di occhi e alzate di sopracciglia e petto in fuori con orgoglio, lo sguardo perennemente impassibile anche quando il cielo potrebbe cadergli sulla testa. La Napoli in cui si muove è una metropoli sporca e pericolosa e violenta ma il suo Gorbaciof ne è un prodotto umano emblematico che si adatta e si ribella allo stesso tempo. Tuttavia, ci sono luoghi in cui non c'è spazio per romanticismo e sorrisi. E le strade per la rovina, spesso, si rivelano molto brevi.
Consiglio il film con piacere, innanzitutto ai fan di Servillo, ma anche per l’efficace realismo dell’insieme dato dalla buona mano del regista che ha attinto dal soggetto di uno scrittore ‘denso’ qual è Diego De Silva. Voto 7,4.
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