Regia di Stefano Incerti vedi scheda film
Il film si regge molto sull'espressività facciale di Servillo, che qui tocca delle vere punte di virtuosismo (insieme al viso dolcissimo di Mi Yang).
Il silenzio dei protagonisi è complementato dal frusciare del denaro: che viene incassato, contato, calcolato, sborsato, rubato.
E tutti i passaggi di denaro sono, secondo me il lato debole del film, perché non sono chiari i ruoli dei personaggi che poi determinano il finale tarantinesco del film, poco credibile proprio perché non si capisce bene che cosa c'entrasse Gorbaciof (a parte il suo disperato bisogno di soldi). 3,5 stelle.
Una trama un po' più esplicita.
La maschera tragicomica del cinema italiano attuale!
Viso dolcissimo, a volte pure troppo.
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