Regia di Stefano Incerti vedi scheda film
Marino Pacileo (Sordillo), detto Gorbaciòf per via di una voglia sulla fronte che ricorda il grande statista sovietico, fa il cassiere a Poggioreale. Siccome ha il vizio del gioco, ogni tanto ricorre al denaro di cui è custode, ricoprendo poi regolarmente gli ammanchi. Le cose si complicano quando si innamora di una cinese (Yang) figlia di un uomo disposto a farla prostituire per coprire i debiti con le carte.
Ennesimo passo falso di un regista tanto volenteroso (Il verificatore, La vita come viene, L'uomo di vetro, Complici del silenzio) quanto poco dotato, Gorbaciof (con accento tronco e la f finale) è un film muto con non più di 5 minuti di dialoghi, che ripete in loop lo schema in cui il protagonista passa dallo sportello alla cassa e da questa al tavolo da gioco. Sarebbe stato troppo anche per un cortometraggio, figurarsi per ottantacinque estenuanti minuti in cui Servillo fa Servillo, tutto mimica e cinetica fine a se stessa, Napoli esce dal clichè della città confusionaria e tachilalica per puro gusto autoriale e il plot narativo non esiste. Vista la locandina o al massimo il trailer, hai visto anche il film.
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