Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Veneto ma non veneziano, Mazzacurati ha trascorso un anno in città alla ricerca di un genius loci più umano che urbano. Il pensionato Giovanni di Mestre fa il volontario all’archivio di Stato cittadino e Roberta è cameriera dell’hotel Danieli, ama Jerry Lewis ed è cresciuta con il mito del padre gondoliere anche sullo schermo, dove (in Culastrisce nobile veneziano) ha mollato un pugno in faccia a Mastroianni. Ernesto è un anziano archeologo che ha passato la vita lavorando di giorno in fabbrica e la sera ricercando il passato romano della città. Carlo ha girato il mondo in nave, ora fa il pittore astratto a Murano e discute dei colori delle cose e delle case. Ramino, cuoco disoccupato ed ex topo d’appartamento, ricorda acrobatici “uomini ragno”, amici per cui si accettava di fare anche la galera. Infine Massimo, ragazzino del quartiere Sacca Fisola, gioca a pallone in una squadra che parla quasi solo dialetto, ha genitori innamorati e non si lascia fregare dagli avventori del locale di famiglia. Spezzano e staccano i racconti alcuni segmenti, delicatamente lirici, in movimento lungo i quartieri della città, mentre i dettagli - come il ronzio di una mosca o l’anziano che fa cenni alla compagna perché non giochi con un foglio di carta durante le riprese - lasciano filtrare, con leggerezza, la verità oltre la messa in scena.
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