Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
A 45 anni di distanza dallo sconvolgente esordio 'I pugni in tasca', Marco Bellocchio mette ancora al centro di un suo film una famiglia, ma stavolta la sua rabbia nei confronti dell'istituzione famigliare sembra attenuatasi, forse anche per il carattere autobiografico dell'operazione.
In 'Sorelle Mai' anzi la famiglia è un luogo (spesso) sicuro dove ciclicamente tornare, rifugiarsi, riunirsi tutti insieme per il pranzo e anche discutere animatamente dei problemi più disparati oppure trascorrere serate a ricordare il passato.
Il film ha la particolarità di essere composto da sei parti girate in sei anni diversi - 1999, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009 - ambientato a Bobbio, in provincia di Piacenza, paese natale del regista e di essere interpretato da parenti stretti dell'autore come il figlio Pier Giorgio e la figlia minore Elena, nonché le due sorelle, ai quali si affiancano, in tre parti importanti Donatella Finocchiaro (molto brava), Alba Rohrwacher e Gianni Schicchi.
Bellocchio, liberandosi dalle abituali tematiche a sfondo politico e anche di quella fastidiosa componente psicanalitica che minava i suoi lavori più infelici, dirige un film molto sincero e toccante, che si chiude con una sorprendente ed inattesa scena poetica, con la macchina da presa che inquadra il cappello sull'acqua di Gianni, amico di famiglia scomparso nel fiume Trebbia, sulle note emozionanti di 'L'uomo in frack' di Domenico Modugno.
Voto: 8.
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