Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
“La nostra città ha 200.000 abitanti…non uno che si distingua dall’altro, tutti uguali…in 200 anni non un santo, uno scienziato, un artista…non uno che si sia messo in luce…che abbia suscitato l’invidia o spronato un altro a emularlo…Non fanno che mangiare, bere, dormire alla fine crepare…e mettere al mondo altri che a loro volta mangiano, bevono e dormono…”. Il protagonista Giorgio legge Cechov e vede in quei versi la sua condizione, Bobbio il luogo in cui è ambientato SORELLE MAI di Marco Bellocchio. “Tra autobiografismo e fantasia” il regista dal 1999 al 2008 costruisce e filma una storia, in apparenza casuale, con protagonisti le sorelle Maria Luisa e Letizia, i figli Piergiorgio ed Elena, l’amico Gianni Schicchi etc.
1999. Giorgio reclama la presenza della sorella Sara a Bobbio, lei ha lasciato la figlia Elena dalle zie che vivono da sempre nel piccolo centro piacentino.
2004. Giorgio fa ritorno a Bobbio con la fidanzata Irene. Lo scopo è chiedere un mutuo con la garanzia delle zie per aprire un negozio di gioielli. Elena vive ancora con le zie mentre la mamma è ancora lontana. Giorgio e Irene ripartono, Elena telefona alla madre per dirsi dispiaciuta della loro improvvisa ripartenza.
2005. Sara ottiene la parte di Lady Macbeth ad un’audizione teatrale e decide di fare rientro a Bobbio. Alle zie comunica la decisione di portare Elena con sé a Milano. Giorgio è più sconsolato che mai, anche Irene l’ha lasciato. L’amministratore e amico di famiglia Gianni ne approfitta per fargli firmare l’eredità di una seconda cappella in cimitero. Sara e Giorgio si salutano e discutono, lui in particolare pone l’accento sul richiamo naturale di Bobbio (falliti i sogni) auspicando un futuro di albergatore termale e di animatrice turistica per lei, la quale si irrita. Giorgio riparte a Roma.
2006. Sara ed Elena a Milano vedono un film con Giorgio tra i protagonisti (LA BALIA). A Bobbio Sara vende la sua parte di casa con un intervento decisivo di Giorgio, così potrà acquistare un nuovo appartamento a Milano. Sara recita la sua parte sulle rive del Trebbia in compagnia del fratello.
2007. Gianni fa ripetizioni di latino a Elena. La giovane professoressa Anna Vitagliani sta in affitto dalle zie Mai. Durante un consiglio di classe si distrae pensando alle sue beghe sentimentali. “Non faccio un passo avanti, sto sempre ferma…” confida alla tredicenne Elena. Al secondo giorno di consiglio di classe cambia la valutazione su un alunno facendolo promuovere.
2008. Giorgio intanto è in preda ai suoi demoni in carne e ossa che lo cercano per un debito. Stavolta è Sara, vendendo la collana di famiglia, a salvarlo dai guai. Sulle rive del Trebbia Gianni ripreso da Giorgio recita “L’uomo in frac” immergendosi nelle acque e sparendo. Giorgio ne piange la scomparsa.
SORELLE MAI è un aggiornamento di VACANZE IN VAL TREBBIA apparso nel 1980 e un completamento del mediometraggio SORELLE. Dall’idea di raccontare le due sorelle maggiori e il perché non siano mai andate via dalla natia Bobbio, Marco Bellocchio nell’arco di dieci anni, nelle pause tra un capolavoro e l’altro, ha imbastito un film sulla sua famiglia e sui luoghi originari in cui ama rifugiarsi e nel quale ogni estate organizza un piccolo festival. Ripercorre anche la geografia degli ambienti in cui girò quel vecchio documentario e I PUGNI IN TASCA (frammenti che illuminano il primo episodio). Le vicende finto serie della famiglia bellocchiana non sono circoscritte alle proprie mura ma assumono una valenza universale. I sentimenti espressi nel film non sono urlati o esasperati, semmai esaltati con garbo e sensibilità. Tenerezze, citazioni, momenti buffi, asprezze, affetto, amore, ricordi, normalità quotidiane sono declinate in chiave positiva, non c’è più rabbia o risentimento come suggerisce lo stesso autore. Egli inoltre dimostra di avere anche una mano leggera e delicata nel tratteggiare il racconto e tutto il resto. Le interpretazioni sono sottili come ricami, dai familiari non professionisti fino alle bravissime Donatella Finocchiaro e Alba Rohrwacher (stupenda la scena del consiglio di classe), il feticcio Gianni Schicchi Gabrieli e il figlio Piergiorgio, una sorpresa come protagonista dopo tanti ruoli di contorno.
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