L’ostinazione, l’eccesso, i patimenti nella vita e nelle opere dell’esploratore cineasta e fotografo Alberto Maria De Agostini (1883-1960) arbitrariamente reinventate. Partito a ventisei anni da un paesino del Piemonte come missionario, raggiunse nel 1910 la Patagonia e la Terra del Fuoco. Scalò montagne, scoprì fiordi ed esplorò ghiacciai dando loro i nomi. Di fronte allo struggimento e al dolore della scomparsa degli ultimi indios, non seppe usare altre parole che quelle impressionate sulle sue lastre fotografiche o sui fotogrammi del suo bellissimo film Terre Magellaniche. Tutto questo finisce in un immaginario e caotico magazzino della memoria, in mezzo a tristi residui accatastati della “civiltà dei bianchi”, dove due ragazzi frugano alla ricerca di tracce dell’artista.
Note
Sete di conoscenza, volontà di comprendere ciò che il tempo seppellisce inesorabile. Un po’ troppo per un unico sforzo documentario, stucchevole a tratti la ricostruzione, eccessivamente rimarcate metafore e sottotesti. Le immagini, quelle sì commoventi nella loro possente semplicità, immobili a invocare un po’ di silenzio.
Documentario che riscopre la figura di Alberto Maria De Agostini, fratello del fondatore dell'omonima casa editrice, prete missionario in Sudamerica, esploratore e anche cineasta.
Un lavoro peculiare, originale, questo di Giuseppe M. Gaudino e Isabella Sandri; un documentario sui generis che un po' racconta, un po' inventa, un po' si limita a creare suggestioni. Nessuna voce fuori campo… leggi tutto
A me pare molto ben reso il contrasto tra il reperto museale (con la sua illusione di oggettività pacificata) e la vita recisa e fuggita dalle storie crudeli o dagli album edificanti; tra la pietas di una bacheca ordinata e il disordine sublime di una natura in crudele divenire. Tutto è sorretto da un testo dignitoso (forse meritevole di un’altra intonazione), a volte ammirevole e profondo,… leggi tutto
Si presenta come un biopic Per questi stretti morire (cartografia di una passione), opera della coppia di documentaristi Isabella Sandri & Giuseppe M. Gaudino. Agiografico scavo nella vita e nelle opere di Alberto Maria De Agostini (1883-1960), esploratore, cineasta, fotografo e sacerdote salesiano, partito all’età di ventisei anni alla volta della Patagonia. Il ritratto lascia presto spazio… leggi tutto
Lista di film che hanno per soggetto o che sono ambientati in Patagonia, nella Terra del Fuoco, estrema propaggine meridionale del continente sudamericano, divisa tra Argentina e Cile. Storie spesso di solitudine, di…
Documentario che riscopre la figura di Alberto Maria De Agostini, fratello del fondatore dell'omonima casa editrice, prete missionario in Sudamerica, esploratore e anche cineasta.
Un lavoro peculiare, originale, questo di Giuseppe M. Gaudino e Isabella Sandri; un documentario sui generis che un po' racconta, un po' inventa, un po' si limita a creare suggestioni. Nessuna voce fuori campo…
Un Documentario che impressiona in Video tutta la vita Avventuriera di tale Alberto Maria De Agostini immerso profondamente tra Culture Indigene diverse e "offerto" alla Massa tramite questa particolare Pellicola divisa tra pezzi di Suoi filmati,Fotografie ed altro ancora di almeno 70 fa il tutto dato in pasto allo Spettatore con tratti Documentaristico-Avventurieri di discreta rilevanza per la…
A me pare molto ben reso il contrasto tra il reperto museale (con la sua illusione di oggettività pacificata) e la vita recisa e fuggita dalle storie crudeli o dagli album edificanti; tra la pietas di una bacheca ordinata e il disordine sublime di una natura in crudele divenire. Tutto è sorretto da un testo dignitoso (forse meritevole di un’altra intonazione), a volte ammirevole e profondo,…
Si presenta come un biopic Per questi stretti morire (cartografia di una passione), opera della coppia di documentaristi Isabella Sandri & Giuseppe M. Gaudino. Agiografico scavo nella vita e nelle opere di Alberto Maria De Agostini (1883-1960), esploratore, cineasta, fotografo e sacerdote salesiano, partito all’età di ventisei anni alla volta della Patagonia. Il ritratto lascia presto spazio…
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