Espandi menu
cerca
Miami Blues

Regia di George Armitage vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Dom Cobb

Dom Cobb

Iscritto dal 28 giugno 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 23
  • Post -
  • Recensioni 136
  • Playlist 7
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Miami Blues

di Dom Cobb
6 stelle

Ricordo che Miami Blues e' stato uno dei primissimi film "di
genere" ad aver visto che ero ancora un ragazzino. Poi, nel corso
degli anni a seguire, ne ho perso le tracce, complice anche una
programmazione televisiva assente. Solo in tempi recenti ho avuto modo di
ritrovare questo film che si era "perso" nella mia memoria. Devo dire
che me lo ricordavo come un film "strano", anomalo nello
svolgimento e questa ulteriore visione ha confermato i miei
ricordi, pur partendo da una trama da poliziesco classico:
Alec Baldwin, criminale di basso cabotaggio, giunge a Miami dalla
California; qui conosce una giovane prostituta interpretata da Jennifer
Jason Leigh, della quale - forse - si innamora, sicuramente ricambiato;
sulle sue tracce si mette un vecchio mastino della polizia locale
interpretato da Fred Ward. La particolarita' del film sta nel tono che
il regista George Armitage decide di dare alla vicenda: Armitage, difatti,
da' vita ad un film spesso sarcastico, direi quasi sopra le righe come
situazioni e personaggi. Volendo fare un paragone forse un po' forzoso

e volendo usare il termine "stile", si potrebbe dire che Miami
Blues, con il suo mix di violenza grottesca, abbia anticipato lo stile del
cinema di Quantin Tarantino, che sarebbe nato negli anni immediatamente
successivi. George Armitage e' un regista poco prolifico e, comunque,
anche i suoi film successivi hanno ricalcato, proprio come stile, le orme
di Miami Blues (mi riferisco ai film "L'ultimo Contratto" del 1997 e
"Brivido Biondo" del 2004). Nel film, Alec Baldwin non fa in tempo a
giungere all'aeroporto che subito si ficca nei casini uccidendo -
accidentalmente - un hare krishna spezzandogli un dito (!) e provocandogli
un infarto; il sergente interpretato da Fred Ward lo "intercetta"
quasi subito ma, senza prove, non puo' arrestarlo. Anzi, Baldwin, la
Jason Leigh e Ward addirittura passano una serata a cena assieme quasi

fossero amici, pur sapendo che il poliziotto sta studiando la sua
"preda". A questo punto Baldwin, sentendo il fiato di Ward sul
collo, lo aggredisce a tradimento rubandogli il distintivo, la pistola
d'ordinanza e la dentiera (!). Non contento, Baldwin si finge egli
stesso poliziotto continuando la sua attivita' di racket nei
negozietti di banco dei pegni e, addirittura in un'occasione,
sventando una rapina (prima sparando all'altro ladro e poi
gridando:"fermo o sparo!"). Anche i personaggi appaiono
abbastanza sopra le righe, in particolare Baldwin mette in scena un
delinquente di bassa lega ma di grandi chiacchere; e' un rapinatore di
negozi ma con la sua "fidanzata" Jennifer Jason Leigh si finge un
uomo d'affari; compra una villetta nella quale andare a vivere assieme
e, al tempo stesso, le ruba tutti i risparmi millantando un presunto
affare dove investirli. Insomma, il personaggio di Baldwin e' capace
di slanci d'entusiasmo come, alla stessa maniera, di raptus di
violenza. Il personaggio di Jennifer Jason Leigh, forse, e' il

piu' bello del film - merito della bravura dell'attrice -
perche' alla sua professione di studentessa universitaria/prostituta
(per mantenersi agli studi), alla sua innegabile carica sexy, unisce una
dolcezza e una (presunta) ingenuita' che fanno colpo anche sul
criminale interpretato da Baldwin. Fred Ward usa tutta la sua simpatia per
dare vita al classico poliziotto divorziato ed "incasinato": vive
in un tugurio, se ne va in giro vestito con improponibili camicie
hawaiane, ha un'auto che sembra un residuato bellico, eppure si
dimostra un infallibile mastino che, dietro ai suoi modi caciaroni e
ciarlieri, da' la caccia a Baldwin fino all'inevitabile resa dei
conti. Il confronto finale tra i due avviene nel salotto della villetta
comprata da Baldwin, poco dopo una rapina finita male nella quale (piccolo
tocco pulp/gore) proprio Baldwin perde quasi tutte le dita della mano
sinistra: due colpi di pistola e prevale la legge; Ward puo'

finalmente riprendersi distintivo, pistola e dentiera. Un'ulteriore
curiosita' che mi aveva colpito fin dalla prima volta era la presenza,
lungo il film, del marchio Alfa Romeo, a cominciare da una maglietta con
il logo della casa indossata da Jennifer Jason Leigh fin dalla prima volta
che entra in scena. Nel cast, in un ruolo di contorno come detective,
c'e' anche l'attore Charles Napier, caratterista da sempre
specializzato in questo genere di pellicole. Miami Blues e' un film
da riscoprire con curiosita'.

Locandina italiana.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati