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Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma

Regia di Tsui Hark vedi scheda film

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La recensione su Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma

di FilmTv Rivista
8 stelle

Presentato in Concorso alla Mostra di Venezia 2010 e al Future Film Fest 2011, Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma segna il ritorno del maestro Tsui Hark ai livelli di eccellenza pura dei suoi capolavori più celebrati. Come suo solito, il regista lavora su più piani contemporaneamente (citando i suoi classici Zu. Warriors from the Magic Mountain e The East Is Red). Dietro la congiura ordita ai danni della prima imperatrice donna della Cina (Carina Lau), si cela innanzitutto una complessa riflessione politica sulla storia recente della Cina (cosa che per il regista non è affatto una novità). L’indagine condotta da Dee (un Andy Lau sensuale come il compianto Leslie Cheung e in grado di trasudare impassibilità hard boiled degna di un Humphrey Bogart) si muove a cavallo fra ragione e magia, in un equilibrio dove i due elementi non si annullano a vicenda ma si compenetrano. Tsui Hark si conferma maestro supremo dello spazio e del montaggio. Coadiuvato dal fido e geniale Sammo Hung Kam-bo (sodale di Jackie Chan e coreografo tra l’altro di Wong Kar-wai per Ashes of Time), esplora tutte le potenzialità del movimento. Con grazia partecipe e un preciso tocco erotico, il regista intreccia l’oscillare dell’identità sessuale con gli artifici e gli inganni del potere. Lo sguardo di Tsui Hark penetra sin nelle particelle subatomiche dell’azione senza perdere di vista l’insieme delle articolazioni drammatiche della scena. Mai sterilmente virtuosistico, il film è un inno alla fantasmagoria visionaria del cinema. Un invito alla “maraviglia” e allo stupore. Con una saggezza che solo i più grandi tra i grandi posseggono, Tsui Hark riesce a far “parlare” un combattimento o a caricare di innumerevoli ambiguità un semplice gesto. Basti pensare, per esempio, allo scontro fra Dee e Jing’er (la magnifica Li Bingbing) nel tempio dell’infinito. I veli diventano pure tracce di colore sulla superficie dell’immagine. Come in Painted Skin di King Hu, l’azione trascolora in calligrafia che vibra nel vuoto. Non siamo nel regno della tirannia della verosimiglianza: Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma è la danza vertiginosa dell’immaginazione più libera e sovversiva.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 34 del 2011

Autore: Giona A. Nazzaro

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