Catturato dai soldati americani in Afghanistan, Mohammed viene trasferito in un centro di reclusione segreto in Europa. Quando il mezzo su cui viaggiano rimane coinvolto in un incidente, il prigioniero si ritrova inaspettatamente in libertà e fugge nella foresta innevata, così lontana dal deserto a lui familiare. Braccato senza sosta da un esercito che ufficialmente non esiste, Mohammed è costretto a uccidere per sopravvivere.
Note
Braccato, ferito, affamato, il fuggiasco si riduce allo stato animale, guidato dal puro istinto di sopravvivenza: un mammifero, privato di ogni altro attributo (la parola, appunto, il nome, qualsiasi diritto civile) e in balìa della legge del più forte. Quasi un’evoluzione del soggetto del corto I mammiferi di Polanski (per il quale Skolimowski scrisse la sceneggiatura di Il coltello nell’acqua): figure sulla neve, impegnate a sopravvivere. Cinema essenziale.
Siamo ritornati ai film muti. Una scelta cinematorgrafica molto coraggiosa, forse troppo. Sinceramente è abbastanza noioso vedere questo talebano dei boschi fuggire in modo così rocambolesco e così a lungo. E poi quando si è ferito? Un film che non conduce da nessuna parte. Voto 4
Skolimowski, uno dei pochissimi cineasti al mondo che con l'età migliora (vedi anche il successivo 11 Minut) e non molla la (macchina da) presa , trova un Vincent Gallo - irriconoscibile - che finalmente ci sorprende con un'interpretazione maiuscola.
senza parole: in senso stretto (il film) e lato (lo stupore dello spettatore).
Dialoghi allucinanti, situazioni al limite del ridicolo, un fuggiasco medio orientale che sopravvive all'impossibile, gliene capitano di tutte, roba da uccidere un orso polare dal freddo ma lui…manco fosse lo yeti, ma per favore !
Puro istinto di sopravvivenza in un film effettivamente ridotto alla sua essenza, ma il film non risulta così coinvolgente come avrei sperato. Il problema risiede nel come ci viene presentato (o meglio non presentato) il fuggiasco.
Un cavallo insanguinato… Drammatica immagine che forse costituisce la fine per chi si ribella alle metodiche USA verso i prigionieri? C’è una tendenza – intelligente e forte – verso la sopravvivenza, ma tutto ha un limite fisico…
Auxiliary Living.
" Inseguendo Cacciato ", un viaggio-sogno inverso a quello di Tim O'Brien.
Moralmente, può essere la diretta prosecuzione estesa e discordante del finale di Deep End.
" Ecco che aspetto avevo una mattina, la mattina in cui mi sono reso conto che le mattine non erano altro che mattine, solo mattine, e non l'inizio di una giornata o di qualsiasi… leggi tutto
Intrigante. Un "pezzo" di cinema nudo e crudo che affascina nella sua (non) semplicità. Essenzialmente il filmato di una fuga. Disperata, istintiva, estenuante. Una sorta di purgatorio in movimento che colpisce il combattente afgano Mohammed - presunto terrorista islamico - che prima viene catturato dalle forze speciali americane e poi, durante il trasferimento in terra polacca, ha modo di… leggi tutto
DELUSIONE ... questo è il sentimento predominante alla fine della visione di questo film! Mi dissocio da tutti coloro che hanno espresso una valutazione positiva o anche di appena sufficenza per questo film! Premetto che sono un amante della natura e dei film che la esaltano; sprizzavo dalla pelle al pensiero di vedere un film su un talebano che si sarebbe trovato a 'faccia a faccia' con la… leggi tutto
Nella pianura alluvionale. “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia,…
Catturato in un luogo imprecisato del Medio Oriente, probabilmente fra le montagne dell'Afghanistan, dopo un conflitto a fuoco con le truppe americane durante il quale gli viene leso l'udito, un giovane combattente viene trasferito in un luogo di detenzione in Nord-Europa. Un incidente inatteso gli consente la fuga, ma intorno a lui lo scenario del tutto diverso e ostile metterà a dura…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Una selezione di film nei quali il filo conduttore sia la fuga o la resistenza o la lotta contro avversità causate dalla natura o dall'ambiente dove i protagonisti sono inseriti.…
Un film praticamente sordomuto. La storia è semplicissima: un terrorista viene catturato in Medio oriente e viene portato in un paese del Nord Europa, qui scappa in maniera fortuita e trova fuga attraverso la foresta. Lotta tra uomo e natura per sopravvivere. Il film è noiosissimo, e minimalista. Ogni tanto qualche parte interessante, ma veramente poco. Non me sentiremo la mancanza…
L’esercito americano cattura un guerrigliero afgano (Vincent Gallo) durante un’operazione militare “non ufficiale” effettuata in una zona desertica. Trasportato in un centro di detenzione in Europa, e dopo essere stato sottoposto a delle torture, il prigioniero riesce a scappare e a trovare riparo in una fitta foresta innevata. La caccia all’uomo diventa serrata,…
Uno scenario desertico fa da sfondo ad un prologo che concede pochissimi punti di riferimento, un uomo corre per i labirintici cunicoli naturali di quello che sembra un canyon della Monument Valley, ma non siamo nei grandi spazi tanto amati da John Ford, siamo in Afghanistan o forse in Iraq, non lo sappiamo di preciso e in fondo non è importante.
L’importante è che…
Un militare afghano viene catturato nel deserto dopo aver ucciso con un bazooka tre soldati americani. Dopo essere stato crudelmente torturato viene trasportato verso un carcere segreto in Polonia ma durante il viaggio riesce a scappare.
Ferito e affamato, deve fare i conti con la crudele natura Polacca oltre che con i suoi inseguitori.
Qualsiasi visione…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perché il…
Il cibo, la fame. il cinema... tutto si confonde mentre il desiderio, comun denominatore delle nostre vite, regna sovrano in un mondo di celluloide ed umana fragilità.
L'uomo scappa nel bosco innevato. Lo stesso uomo che una volta scappava o si nascondeva in dei lunari deserti di roccia. L'uomo scappa nel bosco innevato perchè c'è qualcuno che lo insegue. E quel qualcuno sono tanti, tanti soldati che vogliono catturarlo ancora una volta. Lui è un talebano? Loro americani? Quel deserto l'Afghanistan? Quel bosco innevato la Polonia? Quale…
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Commenti (10) vedi tutti
Germogli verdi sotto la neve.
leggi la recensione completa di mckFilm semi muto. Qualche battuta all'inizio e poi nulla. Durante la fuga gliene capitano di tutti i colori, film poco entusiasmante.
commento di GMVG19121979Siamo ritornati ai film muti. Una scelta cinematorgrafica molto coraggiosa, forse troppo. Sinceramente è abbastanza noioso vedere questo talebano dei boschi fuggire in modo così rocambolesco e così a lungo. E poi quando si è ferito? Un film che non conduce da nessuna parte. Voto 4
commento di BradyGran film e immenso Vincent Gallo,da vedere.
leggi la recensione completa di ezioSkolimowski, uno dei pochissimi cineasti al mondo che con l'età migliora (vedi anche il successivo 11 Minut) e non molla la (macchina da) presa , trova un Vincent Gallo - irriconoscibile - che finalmente ci sorprende con un'interpretazione maiuscola. senza parole: in senso stretto (il film) e lato (lo stupore dello spettatore).
commento di giovenostaDialoghi allucinanti, situazioni al limite del ridicolo, un fuggiasco medio orientale che sopravvive all'impossibile, gliene capitano di tutte, roba da uccidere un orso polare dal freddo ma lui…manco fosse lo yeti, ma per favore !
commento di Tex MurphyBelle atmosfere, film di genere , attore straordinario.
commento di slim spaccabeccobellissimo film,il silenzio vale più di mille parole.vincent gallo strepitoso.
commento di OttiperottiPuro istinto di sopravvivenza in un film effettivamente ridotto alla sua essenza, ma il film non risulta così coinvolgente come avrei sperato. Il problema risiede nel come ci viene presentato (o meglio non presentato) il fuggiasco.
commento di moviemanUn cavallo insanguinato… Drammatica immagine che forse costituisce la fine per chi si ribella alle metodiche USA verso i prigionieri? C’è una tendenza – intelligente e forte – verso la sopravvivenza, ma tutto ha un limite fisico…
commento di urios