Regia di Kelly Reichardt vedi scheda film
Una carovana di pionieri in marcia lungo la Oregon Trail, ingaggia l'esperta guida e cacciatore di pellicce Stephen Meek nella speranza che li conduca lungo il più breve passaggio verso Ovest attraverso gli aridi territori abitati da pericolose ed ostili tribù indigene. Ben presto però si rendono conto che l'uomo è uno spocchioso millantatore che rischia di averli fatti uscire dal sentiero più battuto per condannarli a morte certa. Almeno finchè sul loro cammino non incontrano uno sciamano pellerossa che sembra essersi smarrito.
Autrice adusa alle rassegne festivaliere ed ai circuiti d'essai del cinema indipendente, la regista Kelly Reichardt declina questo storico episodio western che vide perire moltissimi coloni in marcia verso l'Oregon in un piccolo apologo intimista (e femminista) sulla dolorosa esperienza di una frontiera in espansione e sul valore da attribuire ad uno scontro di civiltà dove quella portata in eredità dall'uomo bianco non sembra essere nè la più giusta nè tantomeno quella più progredita. Cinema asciutto e dalla scabra cifra naturalistica, quello della Reichardt riconduce l'epopea western ad un minimalismo esemplare, prediligendo le inquadrature fisse in campo medio e lungo quale risalto per una cornice naturale che sottolinei lo smarrimento e lo sgomento di chi ha abbandonato la civiltà dell'Est con la speranza di fondarne una migliore e duratura ad Ovest, senza alcuna garanzia di successo e soprattutto a rischio di un prezzo altissimo. Parco di una struttura dei dialoghi che subordina la narrazione alla descrizione, l'avventura morale dell'autrice americana è un intenso e doloroso western on the road che, come ripreso dal bellissimo 'The Homesman' di Tommy Lee Jones qualche anno dopo, ricapitola l'epopea biblica di un ritorno alla terra promessa come una lenta ed inesorabile discesa agli Inferi (la parola più usata dalla guida Meek per descrivere le principali asperità del paesaggio naturale), allo strazio di una condizione di disperazione e di indigenza che rivela le qualità percipue degli uomini (e delle donne) ed obbliga ad un confronto senza alibi nè via di scampo dove chi prevale è colui che mostra di mantenere intatta la propria umanità e la solidarietà verso i propri simili.
The Homesman (2014): Tommy Lee Jones e Hilary Swank
The Homesman (2014): Una scena del film
Insomma un viaggio iniziatico verso una nuova ed incerta fondazione dove lo scontro di civiltà si gioca non solo verso la maturazione di una comprensione della cultura e delle tradizioni indigene (lo sciamano che lascia misteriosi segni sulle rocce, recita rituali di guarigione ed affronta con impassibile rassegnazione la violenza dell'uomo bianco) ma anche nella messa in discussione di una società patriarcale e maschilista dove la donna (una straordinaria e bellissima Michelle Williams) muove aperte critiche all'operato di un borioso ed ottuso bifolco vestito di pelli di castoro e se il caso imbraccia il fucile per difendere la libertà e la vita di uno sconosciuto pellerossa seminudo. Lo sguardo verso Ovest, attraverso l'arida pianura che lascia intravedere la chioma di uno sparuto albero del deserto, non è mai stato così carico di incognite e di rinnovate speranze.
Meek's Cutoff (2010): Una scena del film
Meek's Cutoff (2010): Scene del film
Vincitore del premio SIGNIS al Festival di Venezia 2010.
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