Regia di Kelly Reichardt vedi scheda film
La frontiera, metà ottocento. Una carovana assolda un trapper come guida e guardia del corpo contro i pericoli dell'ignoto. Il manipolo di uomini e donne si troveranno a fronteggiare terra bruciata, fantasmi interiori, ataviche paure, sete, sole cocente, fatiche e stenti. La scorciatoia del titolo si tramuterà in un incubo senza fine, un horror vacui in cui la speranza sarà rappresentata da un pellerossa malmesso e smarrito. Pregiudizi, solidarietà tra disperati, gerarchie, responsabilità, equilibri spezzati, senno vacillante, disperazione, impossibilità di comunicazione, spirito di sopravvivenza. Crolla il mito dell'Eden, si sbriciolano le illusioni da corsa all'oro, la terra promessa è un inferno di polvere, pietra e sterpaglie. I deserti della mente e dell'anima ammantano le vite di una piccola comunità in cerca di una vita migliore. Ma all'orizzonte solo desolazione e un immenso silenzioso nulla. Cinema essenziale, esistenziale, prosaico.
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