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Meek's Cutoff

Regia di Kelly Reichardt vedi scheda film

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La recensione su Meek's Cutoff

di Mathiasparrow
4 stelle

Il caro vecchio western non c'è più: bella scoperta. Servirà ribadirlo ancora a lungo? In trent'anni di dolente sopravvivenza sono state molte le variazioni sul tema del crepuscolo, ma ciò che Eastwood, Costner e colleghi vari hanno sancito lascia poco spazio ad eventuali aggiunte. La Reichardt ha una sola novità da presentare, ma eloquente: un comitiva del gentil sesso nelle vesti di protagonista, al posto del consueto plotone di cowboy. Caratteristica curiosa che risponde ad una precisa e saggia idea, quella di allontanarsi dal classico immaginario west per convogliare le attenzioni sui rapporti umani che si vengono a creare nella carovana sperduta. La regista intraprende il sentiero desertico senza fretta, sviluppando le psicologie passo dopo passo nel tentativo di condurle ad un disincanto totale e condiviso. Ma questo alone smitizzante lo conosciamo già bene: ha agito a fondo in passato, su ogni singolo derelitto costretto ad attraversare i deserti della frontiera che non c'è più. Paure, incertezze e dubbi vengono predisposti ad arte e privati della spontaneità necessaria: sembrano (perchè in effetti sono) parte di un disegno ben preciso da parte dell'autrice, la quale mira a condurre il proprio gregge ad un pascolo quasi metafisico. Impossibile arrivare a tal punto, perchè la coltre di pensieri poggia unicamente su involontari stereotipi e figure appena accennate, nulla che sappia staccarsi dall'arido suolo per prendere nuova forma. A Meek's Cutoff, per raggiungere un livello d'eccellenza, non è mancato poi così tanto, ma qualcosa di decisivo: un po' di coraggio, saper sporcarsi le mani e prendere alcuni rischi, o chissà che. Difficile affermarlo con sicurezza, ma si trattava sicuramente qualcosa capace di frantumare la staticità e diradare la coltre di parole al vento con cui si è tentato invano di rivestire uomini, donne e scenario. Ad ogni modo il deserto è sempre lì, eternamente disposto a concedere altre chance.

Sulla trama

può portare chissà dove, purtroppo gira a vuoto su se stessa.

Su Kelly Reichardt

gran talento, ma la finezza stilistica si disperde nelle chiacchiere di troppo.

Su Michelle Williams

buona prova

Su Paul Dano

in costante crescita

Su Bruce Greenwood

eccellente

Su Shirley Henderson

brava come sempre

Su Will Patton

buona prova

Su Zoe Kazan

bene così

Su Neal Huff

decente

Su Tommy Nelson

non male

Su Rod Rondeaux

il personaggio non rende, ma lui fa il massimo.

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