Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Un gruppo di tredici formidabili guerrieri riceve l'incarico di fermare e uccidere il malvagio e sanguinario signore feudale Naritsugu. Vista la disparità di forze in campo, la missione dei 13 assumerà inevitabilmente le connotazioni di un eroico atto suicida. Non sono un appassionato del cinema di samurai e conosco pochissimo le opere precedenti e successive del prolifico Takashi Miike, perciò il mio sarà un giudizio totalmente soggettivo, da profano assoluto della materia, e la farò anche abbastanza breve: "13 assassini", fondamentalmente, è una vera palla. Il film è scisso in due parti, distinte e separate: la prima dura più di un'ora, durante la quale, in linea di massima, non accade un'emerita cippa, tranne un po' di episodi sadici allo scopo di far incazzare lo spettatore nei confronti del cattivo di turno ed un'interminabile litania di nomi (takashitakeshihiroshimusashi) da spaccare il cranio e i cosiddetti anche al meglio disposto fra gli spettatori... la seconda, di circa tre quarti d'ora, è una sorta di "Mucchio Selvaggio", un interminabile frusciar di spade, schizzar di sangue e spiccar di teste che satura dopo pochi minuti, non avvince particolarmente e costringe a guardare nervosamente l'orologio, nella speranza che lo strazio finisca in fretta. Non riesco sinceramente a comprendere l'entusiasmo della stragrande maggioranza degli amici che mi hanno preceduto nell'opinare il film, ma, dal momento che non sono un esegeta del genere, è probabile che sia io a non averci capito nulla... due stelle, per quanto mi riguarda.
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