Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Lo spettacolo non manca, anche per una battaglia a colpi di katana fra le più lunghe mai girate nel cinema nipponico. Però... lasciate ogni speranza o voi ch'entrate cercando reminiscenze di Mizoguchi, Kurosawa o Kobayashi. I dialoghi e certi stereotipi tendono piuttosto al western che alla tradizione del Jidai Geki. E, quando manchi una vera ispirazione, le battute restano solo parole, il sangue che schizza un tessuto connettivo allo stato liquido, gli effetti speciali scoppi e fumo, ma l'insieme non si tramuta mai in vera poesia. Ma dubito che a quest'ultima mirasse Miike, che, quindi, può ritenersi soddisfatto del risultato raggiunto, in un genere frequentato dai più grandi maestri del cinema giapponese.
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