Mario, cinquantacinque anni, lavora in un obitorio battendo a macchina i referti delle autopsie. Nel 1973, nel pieno del golpe cileno, fantastica sulla sua vicina Nancy, ballerina di cabaret, che scompare misteriosamente l’11 settembre. Dopo una violenta irruzione dell’esercito a casa della famiglia di Nancy, Mario apprende dell’arresto del fratello e del padre di lei, esponente di spicco del Partito Comunista e sostenitore di Salvador Allende. Turbato e spinto dalla perdita dell’amante mancata, Mario si mette freneticamente alla sua ricerca. Il governo Allende è stato rovesciato e la gente muore per le strade. L’esercito sequestra l’obitorio e i cadaveri si accumulano ma Mario non riesce a distogliere la mente da Nancy. Continua a fare il proprio lavoro, finché una notte...
Note
Come un pugno in faccia, ecco Post Mortem di Pablo Larraín, già autore dell’acclamato (e bellissimo) Tony Manero. Il film si insinua nella condizione umana dei protagonisti lentamente, pedinando la loro crescita emotiva mentre tutto intorno il dramma fatalmente accade, inesorabile come ad autunno il cader di foglie. Larraín aveva cominciato a girare con la macchina da presa mobile, “a mano”. Per fortuna ha cambiato idea, perché una storia così potente, ritratto tragico di vita e morte che (con)fluiscono, aveva bisogno di uno sguardo inerte, attonito.
Personale e rigorosissima questa indagine a ritroso nella memoria (la funesta Santiago dell’infanzia del regista ai tempi del golpe). La diagnosi è inequivocabile e la conclusione disturbante: le responsabilità non sono soltanto di chi ha compiuto materialmente l’atto, ma coinvolgono anche coloro che ne sono stati i fiancheggiatori.
Nella mia personale graduatoria di gradimento relativamente a ciò che è stato presentato nella passata stagione cinematografica, Post mortem di Pablo Larraín occupa uno dei primi posti (se non il primo in assoluto) e sono di conseguenza particolarmente dispiaciuto che sia rimasto di fatto un vero e proprio “invisibile” nonostante il suo sconvolgente valore (o forse proprio per questo):… leggi tutto
Ancora più ostico e indigesto di quanto non fosse stato all'esordio (strepitoso) con "Tony Manero", Larraìn compie delle scelte stilistiche azzardatissime, estreme, inquadrature fuori da ogni canone (più di una sequenza con un personaggio completamente "impallato" dalla nuca dell'interlocutore) fino al parossistico finale con un'inquadratura fissa di… leggi tutto
Terzo film di Pablo Larrain, ad oggi uno dei suoi migliori risultati in assoluto e una delle testimonianze più intense e laceranti sui danni irreparabili del golpe cileno di Pinochet, fu la scoperta di un talento che da allora ci ha riservato molte altre sorprese e ha costruito un percorso autoriale fra i più coerenti del cinema contemporaneo. L'avevo cercato inutilmente per anni e…
Mario Cornejo è un uomo grigio in un mondo grigio. Incapace di eccellere, è mediocre sul lavoro come nella vita privata. È il dattilografo dell'istituto di medicina forense ma non è capace di usare la macchina per scrivere. Un ragazzino, nella cucina di casa sua, completa, per soldi, il lavoro che non ha svolto in ufficio. Cornejo trascrive su un blocchetto le…
Post Mortem (2010): ovvero un film sugli zombie!?
Post mortem È un film di zombie, il terzo di Pablo Larrain. Attualmente l’esponente di spicco del cinema sud-americano, sbarcato in America col gigantesco Jackie.
La trama in breve
Il protagonista è un funzionario pubblico, trascrive le autopsie all’obitorio. Non ha amici o conoscenti,…
11 settembre 1973: in Cile si consuma il drammatico golpe che instaura la dittatura militare fascista ed elimina il Presidente Salvator Allende, democraticamente eletto.
Pablo Larrain riesce a parlare della tragedia storica senza mai affrontarla direttamente, anzi lasciandola solo sullo sfondo, mentre in primo piano fa convergere l'attenzione sul personaggio di Mario, funzionario del'obitorio…
Un film bellissimo ed emozionante, ansiogeno più di un thriller o di un horror, generi ai quali è stato talvolta un po' impropriamente assimilato: provoca, infatti, durante la visione, un crescente stato di ansia, nel timore che il peggio si debba ancora vedere, come in un “horror” senza fine.
E’ così, infatti, se non che la sensazione…
Salve utenti di Filmtv.
Ho deciso di stilare una lista di quelli che, a mio parere, sono i migliori film del decennio appena trascorso (2010-2019).
Non si tratta assolutamente di una classifica, i film sono…
TRUMP, COSSIGA, THE SHIELD E L’AMERICA OGGI
Sono certo siate tutti al corrente di cosa sta accadendo in questi giorni negli Stati Uniti.
Inevitabile. Tutti i notiziari ne…
Quando dimenticare già significa morire, e curarsi della morte vuol dire sottrarre la vita dalle pene dell'oblio. I corpi dei defunti stanno lì, immobili, e si fanno specchio della triste solitudine…
I film di Larrain partono come il manifesto di un’inadeguatezza personale, e all’apparenza tutt’altro che politica (poiché la politica sembra territorio alieno, incapace di impastarsi con una quotidianità grigia e senza slanci). Ma hanno la capacità di allargare il mirino e l’angolo di osservazione, fino a farsi opere pienamente politiche, lucidi e…
Mi ricordo, sì, io mi ricordo di Villa Grimaldi e degli ascensores, de l'sla de Chiloè e de Puerto Montt, ho pure baciato quel piede ne la plaza Munoz Gamero per garantirmi un improbabile ritorno.
Adios…
I FILM PER SMUOVERE LE COSCIENZE
La lista opinabile, naturalmente criticabile, faziosamente elencata, accuratamente progettata
Ci sono almeno tre “macro-aree” che possiamo…
Aspetto con ansia, come tutti l’uscita di una nuova opera di un regista o di uno scrittore che amo, in questo caso Sepulveda. Non m’informo molto affinché essa rimanga una scoperta .
Molte…
Post mortem è un film con molti pregi e, a mio parere, con qualche difetto. Ancor prima va detto che è un film per molti, ma non per tutti. Iniziamo dai primi. E’ un film “coinvolgente” stante la sua lentezza, perfettamente inserito nel periodo storico a cui si riferisce a cominciare dalla qualità video delle riprese, volutamente…
È il 1973. Mario (Castro) lavora nell'obitorio comunale, dove batte a macchina i referti delle autopsie. È un tipo solitario e si innamora di Nancy (Zegers), una vicina di casa che fa la ballerina da cabaret, ma che è caduta in disgrazia a causa della sua eccessiva magrezza. Il golpe militare è alle porte, Nancy sparisce, Mario fa di tutto per rintracciarla, fino a…
In questo film viene letteralmente fotografato il massacro del Cile nel colpo di Stato del 73, e dico letteralmente perché non ne viene riscostruita una storia in generale, ma viene scolpita nell’esistenza di un uomo, Mario, che svolge una vita abitudinaria, legata alle meccaniche vicende domestiche e professionali di funzionario, con il compio asettico di trascrivere le descrizioni…
presenti piccoli spoiler Mario è il dattilografo dell'obitorio, quello che scrive a macchina i responsi delle autopsie. Live, intendo, sempre che live c'entri qualcosa in un tavolo con un corpo morto sopra. Ecco, mi stavo scervellando per capire la sensazione che questo particolarissimo film, al confine tra il tragico, il grottesco, il drammatico e lo storico mi aveva dato, non riuscivo…
Impiegato presso l'obitorio di Santiago del Cile, dove si occupa di trascrivere i referti autoptici, Mario conduce una vita grigia e solitaria cullando una indolente ossessione sentimentale per la vicina di casa, soubrettina di avanspettacolo in crisi professionale e umana. Quando le squadre della morte del generale Pinochet sterminano la famiglia di lei in seguito al golpe in cui viene deposto…
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Commenti (5) vedi tutti
Un regista e un film da seguire senza mezzi termini.
leggi la recensione completa di ezioIl consenso degli ignavi
leggi la recensione completa di laulillaPersonale e rigorosissima questa indagine a ritroso nella memoria (la funesta Santiago dell’infanzia del regista ai tempi del golpe). La diagnosi è inequivocabile e la conclusione disturbante: le responsabilità non sono soltanto di chi ha compiuto materialmente l’atto, ma coinvolgono anche coloro che ne sono stati i fiancheggiatori.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Voto al Film : 7
commento di ripley77deludente ma molto deludente. Visto in dvd. Pallosa anche l'ultima scena in pianosequenza.
commento di bond20