Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
Di troppo grottesco si muore. Così de la Iglesia parte bene, ma dopo un po' sbraca, perde il senso della misura, forse anche il filo del racconto ed a quali generi cinematografici si vuole richiamare.
I personaggi perdono consistenza e si trasformano in maschere grottesche, come i pagliacci che impersonano. Forse c'è perfino una metafora della Spagna, uscita da una sanguinosa guerra civile e passata per una dittatura che nell'Europa del dopoguerra passò sotto silenzio, ma lasciando segni indelebili su una società che, per quanto è dato saperne all'esterno, sembra essersi risollevata dignitosamente, seppure sfregiata, dentro più che fuori. Ma se c'è, questo discorso è nascosto e affogato sotto ettolitri di sangue inutile.
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