1937. Le scimmie del circo urlano selvaggiamente nella loro gabbia mentre, fuori, gli uomini uccidono e muoiono in un altro circo: la guerra civile spagnola. Il Pagliaccio Triste, arruolato contro il suo volere dalla Milizia, finisce per commettere con un machete un massacro di soldati nazionalisti mentre ha ancora indosso il suo costume. E così inizia questa movimentata avventura in cui Javier e Sergio, due pagliacci orrendamente sfigurati, combattono all’ultimo sangue per l’amore ambiguo di un’acrobata durante il regime di Franco.
Note
Ballata dell’odio e dell’amore, in originale Balada triste de trompeta come la canzone popolar mélo di Raphael, Leone d’argento alla Mostra di Venezia numero 67, vorrebbe essere come i suoi magnifici titoli di testa. Una rutilante sintesi dei peggiori anni della (loro) Storia, tra Franco e l’Opus Dei, Madonne in lacrime e Cristo sanguinante in croce, Carrero Blanco e Salvador Dalí. L’energia è sfrigolante e alcune trovate sono anche riuscite (il pagliaccio triste diventa “cane da caccia” di un gerarca e morde la mano del Generalissimo) ma il grottesco, cifra stilistica cara al regista Álex de la Iglesia, alla lunga stufa e sfocia nella farsa.
Le vicende del film si svolgono principalmente tra la valle dei Caìdos – colossale monumento funebre a Nord dell’Escorial – e un circo di Madrid, ciò che mi induce a una breve introduzione storica.
A che pro sdoganare la sopraffazione di genere, in modo così irrealistico, poi? Di sicuro è un film che lascia turbati, ma non è così difficile ottenere il risultato se non si pongono limiti a sesso&sangue. Ci riuscirebbe anche Valentina Nappi!
Voto: 6,5 di fiducia.
Prologo, metà anni '30: in piena guerra civile l'esercito irrompe in un circo e costringe i pagliacci di scena ad arruolarsi. In un'azione militare a Javier muore il padre, uno dei clown, che lo aveva avvertito di non lavorare mai in un circo. A metà anni '70, mentre il regime franchista sta per essere soppiantato finalmente dalla democrazia, Javier viene assunto come pagliaccio triste… leggi tutto
La ballata di De La Iglesia è ridondante e girata coi piedi: inquadrature rozze e montaggio tagliato con l’accetta scandiscono un film virulento che fagocita nella durata standard di 100 minuti riferimenti agli universi filmici più disparati: dallo slasher (iberico, ma anche statunitense) al melodramma, dalla satira politica alla commedia grottesca, dal debordante immaginario… leggi tutto
Di troppo grottesco si muore. Così de la Iglesia parte bene, ma dopo un po' sbraca, perde il senso della misura, forse anche il filo del racconto ed a quali generi cinematografici si vuole richiamare. I personaggi perdono consistenza e si trasformano in maschere grottesche, come i pagliacci che impersonano. Forse c'è perfino una metafora della Spagna, uscita da una sanguinosa guerra civile e… leggi tutto
Ballata dell’odio e dell’amore Spagna 2010- la trama: Un pagliaccio triste Javier si innamora perdutamente di una bella trapezista Natalia, ma la donna è sposata ad un pagliaccio alcolizzato e brutale Sergio, finirà in tragedia. La recensione: Alex de la Iglesia si ispira chiaramente ai suoi illustri colleghi e connazionali, come Luis Buñuel e Pedro…
Ciao a tutti! Come al solito inserisco la playlist delle mie visioni. Questa volta i titoli sono veramente tanti e per tutti i gusti...
Oltre ai Film, elenco anche le Serie TV concluse:
The New Pope;…
Il complesso monumentale fu voluto dal governo franchista e realizzato fra il 1940 e il 1958, grazie al sacrificio dei prigionieri politici, gli sconfitti della guerra civile (1936 – 1939) che offrirono le proprie braccia al progetto che prevedeva la sistemazione di un’enorme croce all’ingresso, nonché l’ampiamento della cripta di un’antica abbazia…
"La ballata dell'odio e dell'amore" ha il merito di ricordarci che in Spagna il fascismo l'ha fatta da padrone fino agli anni '70 inoltrati. Sarebbe utile tenere presente le dittature recenti nell'Europa occidentale (Spagna, Grecia e Portogallo), quando invochiamo l'uomo forte e starnazziamo contro la fiacchezza dell'Unione Europea.
A parte questa valutazione "politica", tutto il resto…
FilmTv Rivista, ha pubblicato oggi i risultati di un sondaggio diviso tra addetti ai lavoratori e i lettori. Ora, a parte l’eterna questione “critico è chi critico fa (o no?)” sulla quale…
Davvero un’opera debordate, sopra le righe dall’inizio alla fine.
Potenti e struggenti le immagini iniziali di repertorio sulla guerra civile, sugli eccidi di massa, inframezzate dalle icone di madonne complici, dal volto di Dalì, e su tutto dal generalissimo Franco, in una successione scandita a suon di musica incalzante.
Dal 1937 agli anni 70, il film sembra…
Dopo la deludente trasferta americana (lo scialbo Oxford Murders) Alex de la Iglesia torna all’universo autoriale che più gli appartiene, quello degli eccessi e della tracotante visionarietà, quello delle citazioni e dei sottotesti, uno sguardo artistico personale e complesso che da anni lo contraddistingue facendone un regista non allineato ma anzi anarchico e…
Non sorprende affatto che “Balada triste de la trompeta” sia stato amato da Quentin Tarantino che da Presidente di Giuria lo incoronò con un doppio premio, per regia e sceneggiatura, al Festival di Venezia del 2010.
E’ infatti un’opera debordante, non per tutti, tanto ricca di talento quanto eccessiva e rischiosa nelle sue modalità espressive.
1937, Guerra…
Film che mi ha fatto molto spesso storcere il mio Nasone che si e' allargato in tutta la Sua grandezza (vabbe' ...) : diciamo che Pellicole con Clowns e Circensi in visione gia' non mi aiutano molto ad apprezzare quello che vedo (ma non per paura ma per una specie di leggera avversione al discorso ...) per il resto non sono stato molto appassionato in gran parte dei minuti e solo in qualche…
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Commenti (12) vedi tutti
Troppo violento. Non per ragazzi.
commento di JanakaCarolina Bang, la Jessica Rabbit umana, contesa dai due clown, donna super sexy in un film gore splatter geniale e folle.
leggi la recensione completa di claudio1959un'insulso splatter mascherato da film d'autore, evitabilissimo.
commento di gherritTarantino dei molto poveri...
commento di Bladerunner76Un fumettone assurdo e esagerato.
commento di corradopLe vicende del film si svolgono principalmente tra la valle dei Caìdos – colossale monumento funebre a Nord dell’Escorial – e un circo di Madrid, ciò che mi induce a una breve introduzione storica.
leggi la recensione completa di laulillaA che pro sdoganare la sopraffazione di genere, in modo così irrealistico, poi? Di sicuro è un film che lascia turbati, ma non è così difficile ottenere il risultato se non si pongono limiti a sesso&sangue. Ci riuscirebbe anche Valentina Nappi! Voto: 6,5 di fiducia.
leggi la recensione completa di andenkoIl personaggio di Natalia (la chica de la tela) è interpretato da Carolina Bang
commento di ferniPremio mozzarella avariata... Voto 4
commento di BradyFilm non del tutto apprezzabile !
leggi la recensione completa di chribio1Altro che commedia,questo è un film horror terribile,con una violenza disturbante,chi ama il macabro e il gore resterà soddisfatto…
commento di wang yuParecchio delirante, ma parecchio…
commento di Totororesurrection