Alla morte dell’adorata moglie Tanya, Miron chiede al suo migliore amico, Aist, di aiutarlo a dirle addio secondo i rituali della cultura Merya, un’antica tribù ugro-finnica del lago Nero, pittoresca regione della Russia centro-occidentale. Nonostante la popolazione Merya sia stata assorbita da quella russa nel XVII secolo, i suoi miti e tradizioni si sono perpetuati nella vita moderna. I due uomini partono per un viaggio che li porterà per migliaia di chilometri attraverso terre sconfinate. Assieme a loro, due piccoli uccelli in gabbia. Lungo la strada, Miron condivide i ricordi più intimi della sua vita coniugale. Ma quando raggiungono le rive del lago sacro dove si separeranno definitivamente dal corpo, Miron si accorge di non essere stato il solo ad amare Tanya.
Note
Con lunghe inquadrature, Fedorchenko intesse una lirica acquatica – non senza rimandi a Tarkovskij – il cui ritmo fluido e costante trova passaggi indimenticabili, come la preparazione del cadavere di Tanya. Morte e vita: «Il corpo vivo di una donna è un fiume che porta via il dolore. È un peccato non ci si possa affogare». Spetta all’acqua di richiamare i merja tra le loro memorie e così il progetto di Aist, di preservarne l’identità, abbraccia la propria sparizione nella corrente eterna del Volga. «Solo l’amore non ha fine».
Dimenticare già significa morire. Così come curarsi della morte significa santificarla agli onori della vita. Si seguono rituali antichi come il mondo per portare rispetto a ciò che si è stati e ai luoghi dove si desidera ritornare. Questo è "Silent Souls", un film che viaggia sul filo della memoria per ricordarci che solo l'amore è eterno.
Si può essere ebbri di morte. Si può venerare una sensualità che ha il colore dell’acqua e il sentore pungente dell’alcol che brucia. Si può coltivare il silenzio ed assecondare il grigiore, eppure portare orgogliosi, nel cuore, il grido primordiale di un’anima pagana. I Finnici del Volga sono una minoranza etnica, abitante in territorio russo, che ha perso la memoria delle proprie… leggi tutto
Una bellissima fotografia, giustamente premiata, non è comunque sufficiente a imprimere un filo logico a questo film decisamente minimalista ed intimista. Non che la storia in sé sia priva di interesse (giocando sulla finta presenza di riti arcaici di una popolazione inesistente) ma il tutto è come appesantito da una mancanza di quella che si potrebbe chiamare empatia… leggi tutto
Quando dimenticare già significa morire, e curarsi della morte vuol dire sottrarre la vita dalle pene dell'oblio. I corpi dei defunti stanno lì, immobili, e si fanno specchio della triste solitudine…
Aist lavora in una cartiera, ma scrive per tramandare il ricordo del padre poeta, discendente del popolo merja. Una mattina viene chiamato dal principale, Miron, che lo invita ad accompagnare la salma di Tanya, sua moglie, nel viaggio finale, secondo la tradizione dell'antico popolo. I due uomini si mettono, così, in viaggio per i territori della Russia accompagnati da…
un viaggio nella memoria di un popolo e una cultura destinati all'estinzione. "quel che dovrà sparire, dovrà sparire" e sparirà e solo l'amore rimarrà. cosa rimarrà dell'amore anche quando coloro che hanno amato tanya spariranno non è dato sapere, ma tant'è. il film si fa grazie alle usanze del popolo merya. la sceneggiatura si permea di…
Non è stato facile scegliere.....per altro continuo ovviamente a visionarne altri e non escludo di aggiornarla (es. Lav Diaz comparirà presto...temo). E' la mia lista, il mio vissuto, le mie emozioni…
Un Film lento e che fa riflettere lo Spettatore portandolo nei paesaggi rurali Russi (piu' precisamente vicino al Mar Nero) e ci mostra tutte le ritualita' ed altro ancora di un Popolo antico (i Merya) e delle Loro tradizioni in merito a persone che ci hanno lasciato e tutt'intorno riaffiorano ricordi,dolori,gioie e molto ancora.voto.7.5.
Una bellissima fotografia, giustamente premiata, non è comunque sufficiente a imprimere un filo logico a questo film decisamente minimalista ed intimista. Non che la storia in sé sia priva di interesse (giocando sulla finta presenza di riti arcaici di una popolazione inesistente) ma il tutto è come appesantito da una mancanza di quella che si potrebbe chiamare empatia…
Titolo originale è Ovsyanki, letteralmente Zigoli (specie di passerotti gialli e rossi molto comuni in Russia. Da noi il film è stato ribattezzato con un titolo decisamente più evocativo Silent Soul (Anima silente). Aleksei Fedorchenko realizza un film di soli settantacinque minuti, in cui si narrano i riti funerari di una piccola comunità, i Merja, di etnia ugro-finnica che vive al…
Nella regione della Russia centro-occidentale posta fra i fiumi Volga ed Oka, presso le attuali città di Rostov, Kostroma, Jaroslav e Vladimir, prima del Comunismo, prima degli Zar, prima del Cristianesimo, viveva la tribù ugro-finnica dei Merja del Lago Nero, coi suoi usi, costumi, lingua e rituali; una terra al confine tra oriente ed occidente, territorio di lotta fra Cristianesimo ed Islam.…
Il viaggio di due uomini, due amici, verso la celebrazione finale della morte della donna da ambedue amata. Allegorìa, con finale splendido, di una cultura destinata a scomparire, quella dei Merja, in un film visionario, profondo e poetico. "Solo l'amore non ha fine".
Si può essere ebbri di morte. Si può venerare una sensualità che ha il colore dell’acqua e il sentore pungente dell’alcol che brucia. Si può coltivare il silenzio ed assecondare il grigiore, eppure portare orgogliosi, nel cuore, il grido primordiale di un’anima pagana. I Finnici del Volga sono una minoranza etnica, abitante in territorio russo, che ha perso la memoria delle proprie…
Il frullo dei passeri come canto di morte, malinconica elegia per una cultura già scomparsa e suggestivamente reimmaginata da Aleksei Fedorchenko, maestro della commistione tra reale e fantastico, in una delle più belle pellicole della Mostra del Cinema di Venezia 2010. Il regista siberiano ha lavorato come tecnico in un’industria di progetti di difesa spaziale, quindi è stato economista…
Premesso che non sono preparato, perchè non ho seguito molto il festival (a parte seguire un pò il bravissimo Magrelli e la bella Rocca su RaiMovie, che ha seguito la mostra in maniera più che…
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Dimenticare già significa morire. Così come curarsi della morte significa santificarla agli onori della vita. Si seguono rituali antichi come il mondo per portare rispetto a ciò che si è stati e ai luoghi dove si desidera ritornare. Questo è "Silent Souls", un film che viaggia sul filo della memoria per ricordarci che solo l'amore è eterno.
commento di Peppe Comune