Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Divertente e graffiante commedia all'italiana, in salsa erotica. Grandi Tognazzi e Vitti , stupenda Barbara Bouchet.
In un giorno particolarmente triste per me e immagino per tutti noi cinefili e non, in cui abbiamo appreso con sommo rammarico, della dipartita del mitico Gigi Proietti, un immenso artista e un grande uomo, mi ritrovo a commentare una piccola perla firmata nel 1975, da un caustico e raffinato umorista, quale è stato l’indimenticabile Luciano Salce e a celebrare l’istrionica versatilità della nostra Monica Vitti, da tempo scomparsa dalle scene causa seri motivi di salute,nonché di un altro mostro sacro, come Ugo Tognazzi. Grazie a loro “ L’anatra all’arancia”, pur se partendo da una storiella esile di adulterio, si trasforma in una scoppiettante e pirotecnica pochade ricca di verve e di brio, zeppa di battute esilaranti e di situazioni grottesche e comiche. Lisa e Livio sono una coppia ricca e di successo, dopo dieci anni di matrimonio e di continui tradimenti,sembra giunta al capolinea. Lei stavolta pare far sul serio,ha preso una cotta per un vezzoso francese e vuole seguirlo reclamando il divorzio,lui affermato pubblicitario,finge un "aplomb british" ma in realtà rosica e trama un machiavellico sistema, per “recuperare” la moglie, giocando la carta della tattica, dunque invita l’amante della consorte, Jean-Claude a passare un week-end nella loro villa al mare, prima del definitivo addio alla coniuge,in compagnia anche di Patty, la propria segretaria “particolare”, la mitica Barbara Bouchet,il cui lato B è da urlo, nel ruolo della svampita oca giuliva. Comincia così un’allegra schermaglia , una sorta di menage a quattro , dove tutti fingono di tradire , ma in cui nessun tradimento si consuma, un bluff elevato a "n" potenza,la comicità è a tratti di grana grossa ma in linea con la trama ed è comunque ben compensata da una sceneggiatura frizzante e dinamica, in cui le trovate si rincorrono con un ritmo vivacissimo. Il film è una commedia di matrice teatrale e infatti è da li che deriva, zeppa di dialoghi spiritosi e che si regge oltre che su una regia equilibrata, anche per la forte presenza scenica dei due colossi del cinema, che regalano delle interpretazioni straordinarie. L’esilità del soggetto è compensata dalle esilaranti situazioni che si vengono sapientemente a costruire e dai dialoghi effervescenti. Un gioco delle coppie al vetriolo, ma sostanzialmente innocuo, una commedia all’italiana in salsa soft-erotica , ben calibrata.
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