Pietro ha un lavoro, una casa e una famiglia. Guadagna pochi soldi in nero distribuendo volantini per strada. La sua casa è un vecchio appartamento di periferia lasciato dai genitori, ormai fatiscente, dove abita con il fratello Francesco, tossicodipendente, legato ormai in modo irreversibile al suo “amico” spacciatore Nikiniki e al suo gruppo di compari. Qualcosa sembra cambiare quando Pietro conosce una ragazza con la quale sembra instaurarsi un rapporto diverso...
Note
Gaglianone conosce il cinema giusto. Le umiliazioni inflitte a Pietro richiamano alla memoria la locomotiva di Tognazzi in Io la conoscevo bene di Pietrangeli. Con Gherardo Gossi, eccellente direttore della fotografia, compone una sinfonia visiva che evoca Antonioni e il dolore sordo di Germania anno zero. Calvario laico, Pietro è l’epitaffio di un’Italia triste, violenta, arrogante e morta.
Pietro (Pietro Cesella) vive insieme al fratello Francesco (Francesco Lattarulo) in una piccola casa fatiscente lasciatagli dai genitori defunti. Distribuisce volantini per la strada, un lavoro che gli consente di guadagnare appena per sopravvivere. Pietro avrebbe bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui, ma è invece lui a dover badare al fratello, un eroinomane perso che gli… leggi tutto
Invogliato dalla recensione di Film Tv sono andato a vedere “Pietro” di Daniele Gaglianone, e devo dire che non condivido affatto l’entusiasmo quasi intimidatorio del critico Giona A. Nazzaro. “Pietro” grida la disperazione di un disadattamento, di un’impotenza, che, così com’è, fa una fatica improba ad arrivare a qualcuno, ammesso che ci… leggi tutto
Pietro (Casella, eccellente) è una maschera triste, un Keaton irriso e dolente, un dimenticato. Il film di Gaglianone, costruito in vari capitoli filmici, come fossero stazioni di una Via Crucis laica e pasoliniana, lo pedina, lo osserva, mentre, come maschera, attraversa una grande città del nord, Torino, zoppicando e sentendosi alieno in un mondo cupo, grigio, violento, quasi…
Pietro (Pietro Cesella) vive insieme al fratello Francesco (Francesco Lattarulo) in una piccola casa fatiscente lasciatagli dai genitori defunti. Distribuisce volantini per la strada, un lavoro che gli consente di guadagnare appena per sopravvivere. Pietro avrebbe bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui, ma è invece lui a dover badare al fratello, un eroinomane perso che gli…
Pietro distribuisce i volantini. Nelle buche delle lettere, sui parabrezza delle auto, in mano alle persone. È così che si guadagna da vivere. Lavora in nero e praticamente a cottimo, ed i pochi soldi che riceve servono anche per comprare la droga al fratello maggiore Francis, disoccupato e dedito all’eroina. Il suo mondo è quello: la casa che gli hanno lasciato i suoi…
Dopo l'anteprima dello scorso novembre del film "I ragazzi stanno bene", il Sicilia Queer Film Festival prosegue il suo cammino di visioni verso il festival… segue
Un ritardato mentale vive insieme al fratello tossico ed è l’unico dei due che guadagna qualcosa distribuendo volantini per conto di un individuo losco (“Non è cattivo, è soltanto un po’ stronzo”); si adatta a fare lo zimbello per gli avventori del bar, si scontra quotidianamente con la prepotenza o l’indifferenza altrui. Un giorno si trova a…
Pellicola durissima, abrasiva. "I panni sporchi" delle nostre città e dei nostri connazionali che fingiamo di non vedere. Occore una buona dose di pelo sullo stomaco per reggere la visione di questo film, però si tratta di un film importante, la cui unica pecca è che la rabbia del regista si fa troppo insistente e rende il tutto, a tratti, troppo teatrale. Certe sequenze…
Invogliato dalla recensione di Film Tv sono andato a vedere “Pietro” di Daniele Gaglianone, e devo dire che non condivido affatto l’entusiasmo quasi intimidatorio del critico Giona A. Nazzaro. “Pietro” grida la disperazione di un disadattamento, di un’impotenza, che, così com’è, fa una fatica improba ad arrivare a qualcuno, ammesso che ci…
A 6 anni da Nemmeno il destino, Gaglianone propone un film assai simile al precedente: nel budget ridottissimo (120mila euro per 12 gioreni di riprese), nella scelta della periferia torinese, nell'uso in soggettiva del sonoro (che sottolinea continuamente la necessità di astrarsi dal contesto sociale da parte del protagonista), nella predilezione per personaggi borderline. Anche se in…
Nell'appartamentino fatiscente lasciato in eredità dai genitori ai due fratelli, Francis e Pietro, le tracce del degrado sono ovunque, nel frigo vuoto, nella brande sfatte in camera, nella sporcizia e nei vecchi mobili a pezzi. Restano deboli segni di una vita comune i rudimentali disegni appesi alle pareti fatti da Pietro e una copia ingiallita di "Michele Strogoff",…
Dobbiamo ringraziare Daniele Gaglianone: Pietro è il film che dimostra che in Italia la dignità e l’onore (sì, l’onore) non sono morti (non ancora). Pietro è il film che si alza in piedi e guarda in faccia il nostro Paese, costringendoci a chiederci cosa siamo diventati. Attraverso gli occhi di Pietro vediamo un’Italia ridotta a poche strade, qualche scorcio di metropolitana e…
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Commenti (1) vedi tutti
Pietro è da Oscar,un'interpretazione indimenticabile.
commento di cipx