Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
C'è un motivo se Castellari era inattivo da quasi un decennio, prima di girare questo Caribbean basterds: per saperlo, basta guardarlo. Un concentrato di banalità, dialoghi insulsi e personaggi scritti di fretta che nulla ha a che vedere con gli autarchici, poveri-ma-belli film d'azione diretti dallo stesso nel corso degli anni Settanta; il motivo per tanto rinnovato interesse attorno a un regista ormai ultrasettantenne e già piuttosto anonimo anche ai tempi del suo - chiamiamolo così - massimo splendore? Quentin Tarantino e la sua citazione - solamente nel titolo - di Quel maledetto treno blindato (Enzo G. Castellari, 1978; uscito in America come The inglorious bastards) per il suo ottimo Inglourious basterds (2009). Tanto è bastato a riportare all'attenzione del grande pubblico un onesto mestierante del cinema di genere nostrano ormai pensionato da tempo e a permettergli di ritornare sul set. Nulla di sbagliato in tutto ciò: ma se le idee non ci sono e la voglia di fare neppure, perchè allora insistere? Non ci si può appellare alle presunte 'buone intenzioni': Caribbean basterds è una pellicola inconsistente, nella cui sceneggiatura scritta da Luca Biglione e Sandro Cecca è impossibile trovare alcuno spunto interessante e, per di più, è interpretata da un cast di dilettanti allo sbaraglio (Vik C. Ryan, Eleonora Albrecht e Maximiliano Hernando Bruno sono i tre protagonisti). Se è vero che è meglio tacere e lasciare il dubbio di essere uno stupido... etc. 1,5/10.
I due figli di un mercante caraibico d'armi, insieme a un amico, si travestono come drughi di Arancia meccanica e cominciano a massacrare i locali ricconi e a stuprare le loro prostitute. Il gioco non andrà avanti per molto.
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