Regia di Tinto Brass, Luigi Comencini, Mauro Bolognini vedi scheda film
Tra i film ad episodi degli anni Sessanta, è sicuramente uno dei meno peggiori, anche grazie al tour de force dei due attori protagonisti, un Sordi che ormai non aveva bisogno di conferme, ed una Mangano che si dimostra ormai buona per i ruoli comici come per quelli drammatici. Dopo un cappello abbastanza insulso diretto da Tinto Brass, si assiste a tre buoni episodi, uno di Comencini e due di Bolognini. Dei due diretti dal regista pistoiese, quello intitolato “I miei cari” è una barzelletta, ma raccontata molto bene, mentre l’altro, “Luciana” è uno dei corti migliori del nostro cinema. Concepito da Rodolfo Sonego – che si rammaricò di non essere riuscito a svilupparlo per un lungometraggio – l’episodio mischia bene il realismo della messinscena con certi spunti grotteschi, evidenti soprattutto nel tratteggio dei personaggi collaterali. L’episodio di Comencini è ben fatto, anche se un tantino convenzionale e prevedibile, mentre quello finale, “L’automobile”, di nuovo affidato a Tinto Brass, è tutto dominato dal gigionismo di Sordi e tuttavia funziona a puntino, costituendo l’uscita di scena del comico di razza.
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