Regia di Ted Kotcheff vedi scheda film
gli anni settanta e la frontiera. uno sceriffo raggiunge una cittadina e poco dopo succede il finimondo. è lì per tre rapinatori che hanno ucciso un uomo per 420 dollari d'oro. uno riesce a scappare, uno ci rimette le penne(e viene fotografato come un trofeo da safari)e il terzo viene preso e comincia il pellegrinaggio verso il patibolo dal quale penderà per le sue colpe. uno dei personaggi più belli è proprio lo sceriffo interpretato dal grande jack warden. costui è un uomo per cui solo la giustizia e la giustizia dei bianchi per i bianchi valga. per lui che una farfalla batta le ali in california e un terremoto distrugga la città di new york non ha il minimo senso. niente vale se non farla pagare a quel meticcio che ha tra le mani. giovanotto che tra l'altro non ha nemmeno ucciso materialmente. una frontiera difficile dove già si fa fatica a ricordare le praterie invase dai bufali, ora ridotti a poche mandrie, e dove gli indiani sono confinati in riserve come animali da proteggere, ma con poca voglia e convinzioni a proteggerli. poi lo sceriffo non sopporta quando tutto non torna subito. perchè il vecchio rapinatore dovrebbe tornare a salvare il meticcio? per lui non c'è spiegazione. un vecchio progressista credente ma non fanatico, una giovane donna comprata e confinata in mezzo al nulla con un fiero esponente del white trash e un giovane meticcio risultato del congiungimento carnale tra una nativa e un ricco colono. nella frontiera anni 70 c'è posto anche per una lunga sparatoria in un canyon con dei nativi troppo attaccati ai piaceri terreni occidentali trasformati in caricature grottesche di se stessi. non c'è posto per il lieto fine e l'amore, il posto dovrà trovarselo raschiando con le unghie, felice anche se in fuga.
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