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Il Regno di Ga' Hoole. La leggenda dei guardiani

Regia di Zack Snyder vedi scheda film

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La recensione su Il Regno di Ga' Hoole. La leggenda dei guardiani

di Lord Holy
8 stelle

Questo bel film d'animazione è tratto dalla saga letteraria fantasy per ragazzi I guardiani di Ga'Hoole (Guardians of Ga'Hoole), scritta da Kathryn Lasky e illustrata da Richard Cowdrey. Dei quindici libri totali che la compongono, questo è l'adattamento dei primi tre: La Cattura (The Capture), Il Grande Viaggio (The Journey) e Duello Mortale (The Rescue), disponibili anche riuniti in La Leggenda dei Guardiani - Il Regno di Ga'Hoole. In Italia ci si è poi fermati alla pubblicazione del volume seguente, La Grande Battaglia - Il Regno di Ga'Hoole, che raccoglie i romanzi L'Assedio (The Siege), La Spia (The Shattering) e L'Incendio (The Burning). Tutti gli altri successivi rimangono inediti, almeno fino ad oggi.

Tornando all'opera in questione, ciò che colpisce immediatamente è di certo l'incantevole esplosione di immagini e colori, davvero in grado di mozzare il fiato, tanto da farmi quasi rimpiangere il non aver voluto/potuto approfittarne a suo tempo per vederlo al cinema in tutta la sua sontuosità. Sarebbe stato un vero spettacolo per gli occhi. Da antologia la cura di ciascun dettaglio: i paesaggi sono suggestivi, nei loro squisiti giochi di luce, e appaiono pressoché reali, al pari dei gufi, straordinari sia nelle movenze sia nella resa generale, assolutamente credibili, piuma per piuma. Tecnicamente è dunque impeccabile. E, infatti, i tipici rallenty di Zack Snyder sono qui notevolmente valorizzati e si dimostrano funzionali a un superiore apprezzamento di ogni particolare. Tra i pregi non vorrei infine dimenticare di menzionare l'eccellente colonna sonora di David Hirschfelder e Adam Young, capace di creare atmosfere sognanti e del tutto in sintonia con la narrazione e il tono del film.

Se non ho raggiunto il massimo voto è soltanto per colpa della storia. Sia chiaro: non è affatto in discussione la simpatia dei personaggi, anzi. L'unico problema deriva dal fatto che la trama di tre libri è condensata in un minutaggio insufficiente. E questo difetto diventa talvolta sensibilmente percepibile, anche da chi non ha mai letto i romanzi, negli evidenti tagli o accelerazioni cui il materiale originale è stato necessariamente sottoposto.

Comunque, riassumendo, trovo che Legend of the Guardians: The Owls of Ga'Hoole rappresenti una valida alternativa per trascorrere 90 minuti in una maniera godibile, leggera e piacevole. Solo, raccomando attenzione nel decidere di mostrarlo ai nostri pargoli: certamente ne saranno entusiasti, questo è fuori discussione, ma occorre prepararsi alla "battaglia", ovvero al doverli poi convincere a rinunciare al desiderio di possedere un gufo. Dovrete spiegare loro che non sono animali domestici. Diciamo che potrete recuperare e riciclare il medesimo discorso eventualmente preparato per Harry Potter, sempre ammesso che allora abbia funzionato...

Sulla trama

Soren è un giovane gufo, ammaliato dalle storie fantastiche di suo padre sui Guardiani di Ga' Hoole, un gruppo di mitici guerrieri alati che combatté una dura battaglia contro i malvagi Puri. Mentre Soren sogna di unirsi un giorno ai suoi eroi, il fratello maggiore, Kludd, si fa beffe dell'idea e desidera cacciare, volare e conquistarsi i favori di suo padre. Ma la gelosia di Kludd avrà terribili conseguenze, come la caduta di entrambi i gufi dalla loro casa sopra gli alberi, il che li condurrà direttamente tra gli artigli dei Puri.

Sulla colonna sonora

Altra peculiare "firma" che distingue le opere di Zack Snyder è l'invasiva e tracotante colonna sonora. Ma David Hirschfelder e Adam Young riescono a comporre delle musiche talmente affascinanti da dover per forza essere considerate un riuscito valore aggiunto.

Cosa cambierei

Una possibile critica riguarda la maniacale attenzione dedicata agli effetti speciali, purtroppo a discapito di un preciso controllo che la storia si dimostrasse robusta sotto ogni punto di vista.

Su Zack Snyder

Caso più unico che raro: sono riuscito per la prima volta ad apprezzare il suo stile caratteristico, ovvero l'ostentazione dei rallenty. Pertanto questo è al momento il suo miglior film nel mio giudizio.

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