Regia di Karan Johar vedi scheda film
Filmetto commovente, ma anche simpatico e divertente.
A parte l'inconsueta ambientazione esclusivamente a New York. sono presenti tutti gli altri ingredienti tipici di gran parte dei film "made in India": la colonna sonora (lontana anni luce dagli USA); gli effetti romantici (gli sfumati, i rallentati); la costruzione particolarmente elaborata degli intrecci e delle situazioni (in questo caso con due coppie che giocano un ruolo praticamente simmetrico); le scene di matrimoni; i balli in stile musical (che magari possono non piacere ma danno un po' di stacco e leggerezza a un racconto che spesso muove alle lacrime); le attrici bellissime e gli attori simpatici.
Il tutto, condito in quantità da lacrime (non solo degli attori ma anche degli spettatori, se come me sono di lacrima facile) e da amore, grande e vero protagonista del film, visto nelle sue molteplici sfaccettature e da svariati punti di vista,
Come da tradizione indiana, infatti, il film è un'esaltazione dell'amore e e della sua inevitabilità ("L'amore e la morte sono sempre ospiti inattesi, ma nessuno li può respingere", si cita nel film), e del matrimonio.
Ma qui la sacralità e l'inevitabilità del matrimonio si scontrano con l'ambientazione nella società americana, in cui sembra che la fedeltà per tutta la vita non sia contemplata. Allora le vicende prendono una piega inaspettata, e fino all'ultimo lo spettatore si chiede come si farà a raggiungere l'immancabile lieto fine ed il trionfo dell'amore. Che comunque puntualmente arrivano.
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