Regia di Steven R. Monroe vedi scheda film
Al contrario del riuscito remake di "L'ultima casa a sinistra"(ma forse perchè anche l'originale era consistente), il film di Steven R.Monroe non ha alcun contenuto, nè ricerca alcun significato, perdendo persino quel senso "catartico" generato dalla vendetta dei genitori di Mary nel sopracitato remake, in cui la violenza subita dalla ragazza è cruda ma dolorosa, e la punizione- proprio in quanto sopra le righe- diventa un atto liberatorio che procura un brivido di soddisfatto piacere nello spettatore, ma senza destare forme di sadismo immotivate. Qui, dopo un inizio lungo dall'effetto soporifero, assistiamo ad uno "stupro rallentato"(vedrete cosa intendo), che sembra solo una messa in scena di crudeltà gratuite, appositamente allungata per potercene mostrare...tante. Infine, la povera Jennifer, che da scrittrice ingenua si è trasformata improvvisamente nel "Rambo eviratore" dei boschi(e osiamo aggiungere che coi tempi che corrono, è davvero RIDICOLO pensare che una ragazza si chiuda in una casa isolata senza un sistema d'allarme o un rottweiler!), ci accompagna in una vendetta che-lungi dal procurare piacere o soddisfazione- fa rivoltare diverse volte lo stomaco, senza ottenere alcun effetto catartico. Jennifer-morta nell'anima e trasformata in uno psicopatico degno di tener compagnia a Michael Myers- diventa spaventosa e vuota quanto le persone che l'avevano aggredita, e quanto infine il senso del film.
Gli attori, comunque, sono meno peggio del previsto: la Butler si fa ricordare per la "camminata a scatti" dopo l'aggressione-che è davvero allucinante, mentre Chad Lindberg è molto bravo e credibile. Nel cast anche Rodney Eastman, attore televisivo visto in serie come Millennium.
L'unica utiità di questo film potrebbe essere un interessante esperimento psicologico di "scoraggiamento" dei violentatori, con proiezione in carcere. Ma davvero funzionerebbe?
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