Regia di Steven R. Monroe vedi scheda film
Ho sempre concepito l'horror come un genere cinematografico anticonformista ed eversivo che fa dell'allegoria (preferibilmente politica e sociale) la sua ragion d'essere. Quando viene meno o si manifesta carenza di significati di quest'entità - chiamateli sottotesti o come altro preferite - casca il palco. In questo remake tecnicamente discreto sembra appunto esserci quasi esclusivamente il pretesto di passare in rassegna le brutalità più efferate a discapito della povera (fino a metà pellicola) protagonista, piuttosto che affrontare di petto un vero discorso sulla violenza nel rapporto uomo-donna nel mondo d'oggi. Siamo dalle parti di Un tranquillo weekend di paura, Cane di paglia, L'ultima casa a sinistra, Kill Bill, Irreversible e via discorrendo sul binario/binomio rape and revenge, alias stupro e vendetta (sottogenere perlomeno discutibile della settima arte). I titoli suddetti e soprattutto i rispettivi registi si dimostrano ognuno a proprio modo di personalità e spessore filmico superiore. Steven R.Monroe dimostra di svolgere il ruolo di director attenendosi allo schema con rigidità e senza alcun guizzo di fantasia, se non quella espressa nelle atroci esecuzioni compiute dalla bella e malcapitata Sarah Butler ai suoi decerebrati e insulsi violentatori. Un po' poco. Scivola via nel sangue dunque l'ennesimo episodio di macelleria da piccolo schermo (palinsesto tassativamente notturno), senza lode ...ma tra parecchie infamie.
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