Regia di Antonio Capuano vedi scheda film
Parte bene il film di Antonio Capuano, autore del quale avevo parecchio apprezzato 'La guerra di Mario', con una sequenza di apertura di grande impatto visivo e ben costruita, fino al fattaccio - uno stupro di gruppo - che segnerà l'esistenza dei due protagonisti; con una cesura netta, si passa ai titoli di testa con un'altrettanto bella e lentissima panoramica dall'alto che plana su un istituto di correzione minorile dove ritroviamo il ragazzo autodenunciatosi (Gabriele Agrio), per poi, senza apparente soluzione di continuità , tornare sulla vittima.
Ora, quasi inspiegabilmente parte un altro film, schematico nella descrizione delle due 'prigioni' in cui, per motivi opposti, si trovano vittima e carnefice, improbabile negli sviluppi, irritante a tratti per il ricorso a estenuanti scene fatte esclusivamente di silenzi e anche zoppicante nella recitazione, specie nella protagonista femminile Irene De Angelis.
Insulse le prove di Valeria Golino e Fabrizio Gifuni negli improbabili ruoli di una psicologa e di un terapista di gruppo, mentre sono dignitose le presenze di Corso Salani - purtroppo al suo ultimo film - e Luisa Ranieri come insensibili e distratti genitori della giovane.
Voto: 5.
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