Regia di Anna Boden, Ryan Fleck vedi scheda film
Una pellicola probabilmente troppo indecisa sul registro da tenere, ma con il non trascurabile pregio di evitare accuratamente ogni possibile scampolo ipocrita o mieloso.
L'adattamento cinematografico del romanzo di Ned Vizzini Mi ammazzo, per il resto tutto OK è una surreale commedia drammatica, che gode di una scrittura molto buona (grazie ai capaci Ryan Fleck e Anna Boden, che curano anche la regia), di due protagonisti aderenti ai propri ruoli (alquanto convincente sia Keir Gilchrist come adolescente complessato sia Zach Galifianakis nei panni del pazzoide dal cuore d'oro), di ardite soluzioni narrative e di montaggio. Un film che ce la mette tutta per esaltare nel modo più diretto ed umano la "pazzia" come il problema di chi la società non riesce a comprendere; una pellicola probabilmente troppo indecisa sul registro da tenere (spesso non si sa se sorridere o rimanere seri), ma con il non trascurabile pregio di evitare accuratamente ogni possibile scampolo ipocrita o mieloso. Viola Davis (la psichiatra di colore) conferma il proprio talento.
Per la colonna sonora è stata chiamata la band rock indie Broken Social Scene. In una bella scena, i degenti dell'ospedale psichiatrico cantano Under Pressure di Freddie Mercury.
BUON film (7) — Bollino GIALLO
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