Regia di Amir Bar-Lev vedi scheda film
Tillman story è un caso esemplare di propaganda bellica nella cosidetta democrazia più grande del mondo. Si prende un ragazzo, non uno qualsiasi, ma una stella del football Nfl che decide di arruolarsi nell'esercito americano ed andare a combattere in Iraq prima ed in Afghanistan dopo, dove morirà.
Disgraziatamente morirà per fuoco amico e la macchina di propaganda bellica gradisce poco, tanto da coprire maldestramente la cause della sua morte. E' un caso esemplare perchè al pari della vicenda di Jessica Lynch si vuole creare a tutti i costi un simbolo positivo per avere il sostegno popolare alla guerra globale al terrorismo voluta dall'amministrazione Bush jr., creando un eroe caduto con valore da fuoco nemico e che aveva scelto di arruolarsi rinunciando ad un contratto milionario.
Il documentario analizza questa storia mettendo insieme tutti gli elementi a disposizione. Dalla scelta di arruolarsi (più o meno discutibile, ma Tillman non è descritto come un guerrafondaio, anzi..), ma soprattutto mette in luce i meccanismi di questa macchina di propaganda con la colpevole complicità dei media che ormai hanno perso il ruolo di guardiani del potere ed hanno dimenticato i tempi del Watergate e del giornalismo d'inchiesta.
E cosa non da poco, hanno infangato la memoria di un ragazzo e mentito sapendo di mentire di fronte al dolore di una famiglia, perchè la parola d'ordine era proprio "mentire ed insabbiare".
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