Regia di Michel Gondry vedi scheda film
L’inedito connubio tra un regista eccentrico e visionario quale Michel Gondry e il fantastico mondo dei fumetti non poteva che dare vita ad un film altrettanto imprevedibile, soprattutto quando il supereroe – che finora aveva avuto solo un adattamento televisivo negli anni ’60 – ha i tratti bonari e tutt’altro che atletici del buon Seth Rogen.
E infatti la storia del ricco viziato Britt Reid che indossa i panni del Calabrone Verde un po’ per gioco un po’ per noia, tocca in più momenti la chiave della caricatura, tanto che molto più aderente al ruolo sembra il suo aiutante, il micidiale campione di arti marziali, nonché tuttofare, Kato. I due divengono amiconi e passano le loro serate a scorazzare per Los Angeles a bordo di una macchina dotata di sofisticate armi, messe a punto dallo stesso meccanico giapponese, ad inseguire i piccoli delinquenti che creano disordini riuscendo a cavarsela ogni volta sul filo del rasoio, finché non incappano nel pericoloso narcotrafficante russo Benjamin Chudnofsky e la posta in palio, così come il rischio, si fanno più seri.
Coreografiche, comprensibili e spassose le scene d’azione, che passano dal ralenti a ritmi indemoniati, arguti e frizzanti i dialoghi che lo rendono a tratti più una commedia che una pellicola d’azione, gradita la presenza femminile della brillante Cameron Diaz, un po’ scontati gli antagonisti, anche se affidati a due attori sicuramente in parte come l’oramai onnipresente Christoph Waltz e l’irriverente James Franco.
Nel complesso un prodotto di puro intrattenimento non privo di una sottile satira, che si distanzia dal fantasy sfrenato delle produzioni Disney/Marvel riuscendo a coinvolgere e divertire lo spettatore grazie ad un intreccio ben elaborato a personaggi interessanti e anticonvenzionali.
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