Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Dalla collaborazione tra un comico affermato come Seth Rogen e un regista alternativo come Michel Gondry non poteva certo venire fuori un convenziale prodotto supereroistico.
Ed infatti ci troviamo di fronte ad un misto tra azione ed comicità, idee artigianali ed effetti speciali pirotecnici, un mix soddisfacente, anche se in definitiva il risultato non è che sia poi indimenticabile (ma tanto meno scadente come gli stessi produttori temevano di ottenere).
Britt Reid (Seth Rogen) è il classico riccone figlio di papà che nella vita si diverte e basta; questo fino a quando il padre (Tom Wilkinson) muore, da qui entra in possesso del suo giornale, ma soprattutto conosce Kato (Jay Cho) ed insieme a lui, ed alla sue invenzioni, si trasforma in un supereroe per combattere il crimine (e combinare comunque qualche disastro) rappresentato dal feroce Chudnofsky (Christoph Waltz) che controlla i traffici loschi di Los Angeles.
Ma un conto è fermare un paio di balordi, un altro è vedersela con uno spietato criminale, soprattutto quando del supereroe hai solo i gadget.
Tanta azione, dialoghi quasi sempre scanditi da battute, molte delle quali riuscite (altre ovviamente meno) e situazioni che soverchiano i limiti del credibile sono i cardini di questo lavoro.
La mano di Seth Rogen alla sceneggiatura si vede (difficile che il suo personaggio sia serio per più di una frase), quella di Michel Gondry alla regia anche grazie ad un tocco che ogni tanto regala segmenti che esulano dall’ordinario (questo soprattutto nei momenti più calmi, vedi per esempio il primo passaggio di Britt nel garage del padre).
Per il resto la storia regge (senza incantare), ma quando s’incanala nel trambusto della parte conclusiva, pirotecnica e un po’ esagerata (ma a chi piace l’azione darà soddisfazioni), scricchiola per tempi (inverosimili) e modi (avventati) e il finale che la butta in burla mi è parso piuttosto risicato (ma subito dopo arrivano i titoli di coda che sono fighissimi).
Peccato, perché tutto sommato il resto funziona (il top rimangono sul versante comico il lungo “duello” tra Britt e Kato e sul versante action il primo scontro dei due contro Chudnofsky in cantiere), anche se non sempre a pieno regime.
Anomalo, un po’ scompaginato e simpatico.
VOTO : 6,5/10
Regala qualche lampo di sana irriverenza, ma per lo più si limita a eseguire il compitino con un certo brio.
Mente del progetto, risulta moderatamente simpatico, cioè fa ridere, anche perchè è tutto fuorchè il prototipo, fisico e caratteriale, del supereroe, però a sprazzi, anche se sono di più i momenti in cui riesce nei suoi intenti piuttosto di quelli in cui le cose non vanno del tutto bene.
Strano.
Un pò attempata, ma riesce comunque a conferire freschezza al suo personaggio (che non è certo rilevante nel complesso), sarà anche che in un prodotto così anomalo ci può stare un pò tutto.
Abbastanza frizzante.
Caratterizzazione dell'efferato cattivo sopra le righe come piace a lui, anche se nella seconda parte è un pò troppo sacrificato a causa di un contesto un pò troppo caotico.
Spalla simpatica, atletica, attenta a non invadere troppo gli spazi del protagonista principale, ritagliandosi comunque il suo (sacrosanto) spazio.
Parte di contorno espletata con indubbia professionalità.
E' il padre di Britt, ruolo che si esaurisce precocemente.
Apparizione fugace che sa di amarcord.
Spalla del cattivone, perennemente in secondo piano (ma la sua fine non è male).
Compare all'inizio come ragazza, per una notte, di Britt.
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