Regia di Byron Howard, Nathan Greno vedi scheda film
Cinquantesimo cartone Disney, ispirato al racconto "Rapunzel" dei fratelli Grimm (ma la fiaba ha origini ben più antiche, se consideriamo che Giambattista Basile, nel "Cunto de li cunti" del 1634, narrava la storia di una fanciulla, Petrosinella, rinchiusa in una torre alla quale si poteva accedere solo usando i lunghissimi capelli della ragazza come una scala): il film di Byron Howard e Nathan Greno è un gradevole lungometraggio per bambini (anzi, per bambine, dubito che i ragazzini possano appassionarsi a vicende declinate in maniera decisamente femminile), con belle animazioni digitali e personaggi morbidi, paffuti e giocattolosi. Per i maggiori di 13 anni, disgraziatamente, c'è ben poco per cui appassionarsi: la storia è abbastanza fiacca e scontata, le spalle comiche di contorno non troppo divertenti e le solite canzoncine che accompagnano la vicenda a dir poco stucchevoli. Poi c'è il problema di fondo di tutti i (tantissimi) film d'animazione usciti negli ultimi anni: un tempo erano monopolio Disney che era la fabbrica dei sogni per eccellenza, anche perché l'animazione "tradizionale" presupponeva tempi biblici di preparazione, grandi risorse economiche e un "know how" che solo il gigante californiano possedeva. Oggi, grazie ai computer, è relativamente semplice produrre un cartone animato di grande qualità e sono stati in tanti ad entrare in un mercato che si è rapidamente saturato. La cosa è stata positiva, perché ha enormemente allargato gli orizzonti di un genere fin troppo sclerotizzato sugli stilemi Disney, ma ha anche spento la magia e la sorpresa di pellicole che, ormai, non riescono più a conquistare e stupire come, per fare un esempio, poteva accadere cinquant'anni fa con "La carica dei 101" che, probabilmente, se uscisse oggi, in 3d e animazione digitale, rischierebbe seriamente di passare del tutto inosservata. In definitiva "Rapunzel" è un passabile cartone digitale, uno dei tanti, adattissimo alle bambine, assai poco interessante per qualsiasi altra fascia di pubblico: tre stelle.
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