Regia di Vadim Sokolovsky vedi scheda film
I tempi cambiano e, se una volta era Fievel a sbarcare in America, ora è Mickey Mouse ad andarsene in Russia in cerca di nuove avventure. Come questa, primo prodotto della casa di Topolino interamente realizzato nella Federazione Russa, un tentativo di inserire in una struttura tipicamente disneyana suggestioni e personaggi archetipici della grande tradizione delle fiabe russe. Così c’è una Baba Yaga che prepara saporite zuppe cucinando i viandanti, una principessa stregata costretta in una torre di pietra a capo di un esercito di soldati rocciosi, sirene tentatrici, guerrieri decaduti e, naturalmente, il giovane Ivan, puro di cuore e destinato a sciogliere l’incantesimo destreggiandosi nell’arte di intagliare le pietre preziose. Tradizioni arcaiche condite in salsa computer graphic: l’operazione è meno malvagia di quanto si possa pensare, ma ben lontana dall’essere un felice (per quanto azzardato) connubio di leggenda e moderno fantasy. Tra il bizzarro e lo straniante, il film si consuma fra apprezzabili tentativi autoironici al limite della parodia (lo specchio parlante della Principessa va in stand by e si immobilizza sul monoscopio) che cozzano con la trama decisamente dark. Il primo Disney russo lascia un po’ il sapore dei proverbiali cavoli a merenda.
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