Regia di Phillip J. Roth vedi scheda film
Un altro dei filmetti a basso costo e destinati direttamente all'h.v., dello "specialista" nella fantascienza del periodo Philip J.Roth, girato in spazi postindustriali di ex-fabbriche losangeline in rovina, si ispira un poco al racconto dei primi anni '50 di Philip K. Dick "Modello due" da cui poi Christian Duguy trarrà una versione cinematografica nel 1995.
E principalmente, inevitabilmente, a "Terminator" di cui cerca l'emulazione delle atmosfere da presagio e tardo romanticismo esasperato, grazie anche ad una colonna sonora che cerca di (im) possibilmente re-infondere, le suggestioni di quella di Brad Fiedel.
Si sopperisce alla totale mancanza di emozione, nerbo, interesse per la trama piena di secche e buchi ridicoli, scopatone come nel precedente film di J. Roth, parentesi di passione con amate mogli lasciate dal protagonista duale "inventore e scienziato/eroe soldato d'azione" in un altro tempo e ritrovate grazie a immancabili viaggi temporali, poi botti ed esplosioni continue e stucchevoli, almeno pur nel loro "piccolo" fatte dal vero pirotecnicamente, non finte al computer come sarebbe oggi; ma laddove casca tutto è nello sgangherato "mechadesign" dei robot umanoidi che combattono contro gli umani, in sequenze spudoratamente plagiate dal primo "Terminator''.
Già antiquati al tempo(1994) tanto che sembrerebbero provenire dagli anni sessanta, e costituiti nelle loro corazze da evidente plastica o addirittura plastilina mal celata nei riflessi che metallici non sono, anche per via di una fotografia e una illuminazione dozzinalmente poveristiche e para-televisive, per non infierire sulle grafiche computerizzate sugli schermi dei computer a cinescopio, veramente artigianali e da uso domestico comune e corrente con i sistemi operativi disponibili, al tempo.
Stranamente distribuito dalla Columbia Tristar, per le vhs di inediti nelle sale.
John Nada
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