Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Progetto 'commerciale' per Eastwood, ottantenne dal glorioso passato e sulla cresta dell'onda: già queste tre ragioni basterebbero a fargli dire di no alla DreamWorks quando gli propone un copione di Peter Morgan (specialista inglese di fiction sulla storia recente: The queen, Frost/Nixon) su temi francamente non esaltanti - o quantomeno abusati - come il paranormale, la ricerca di un significato nella vita, l'unione (essenzialmente emotiva) di personaggi distanti, destinati però a incrociare le loro vite per un attimo. Matt Damon, già utilizzato dal regista nel precedente Invictus, è il nome principale sul cartellone; al suo fianco c'è la bella Cècile De France, attrice belga non molto nota al di fuori dei confini del suo Paese. Premiato con il David di Donatello come miglior film straniero, Hereafter è un prodotto confezionato con mano esperta, ma di poca sostanza, che affonda le sue corpose (ma pure convenzionali) radici su una serie di luoghi comuni letterari/cinematografici: il tema del gemello perduto, l'esperienza di pre-morte, la comunicazione con l'aldilà e via dicendo. Due ore tonde di intrattenimento per famiglie che hanno voglia di qualche 'brivido' (brivido per famiglie, si intende). 5/10.
A una fiera del libro si incontrano una scrittrice sopravvissuta al coma, un sensitivo (suo malgrado) capace di comunicare con l'aldilà e un ragazzino che ha recentemente perso il gemello in un incidente stradale.
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