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La bellezza del somaro

Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film

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La recensione su La bellezza del somaro

di supadany
6 stelle

VOTO : 6++.
Torna al cinema dopo il fortunato “Non ti muovere”, la premiata ditta costituita da Sergio Castellitto (regia e attore) e Margaret Mazzantini (scrittura) e il risultato è per certi versi sorprendente.

Non che mi abbia conquistato del tutto, anzi, però ha il merito di possedere buon piglio e di effettuare svariate scelte rispettabilissime per quanto a volte anche criticabili.

Marcello (Sergio Castellitto) e Marina (Laura Morante) sono arrivati alla soglia dei cinquanta e con l’età che avanza sono sempre in lotta.

Un classico e tradizionale week end in campagna con amici (Marco Giallini, Gianfelice Imparato), parenti, colf e clienti di lei è l’occasione per conoscere il nuovo fidanzato della figlia Rosa (Nina Torresi), che ha appena lasciato Luca (Pietro Castellitto).

I due pensano sia un ragazzo nero, ma quando scoprono che in realtà trattasi di un uomo settantenne (Enzo Jannacci)  si scatena il finimondo ed anche molti altri ospiti cominciano a dare segni di preoccupante squilibrio.

Commedia piuttosto originale, impostata con scelte chiare che portano ad un’autonomia espressiva assai pronunciata.

Il registro narrativo è particolare, si sorride (ma non si cercano le risate in maniera premeditata), nel sottofondo scorrono temi abbastanza abitudinari (l’amore, la crescita, l’invecchiamento), ma affrontati senza troppi fronzoli, i dialoghi sono molto spesso brillanti, altre volte lasciano un bel po’ distanti (ma quest’ultimi sono in netta minoranza per fortuna), mediamente sono eccessivamente strillati.

Non mancano poi riferimenti e citazioni (d’altronde quando si segue la linea disegnata da una scrittrice questo risulta essere decisamente più facile) che spesso solleticano il pensiero, mentre il cast è ampio e variegato anche se non tutti si muovono coordinati all’unisono (nella sua semplicità è notevole Jannacci, mentre Sergio Castellitto è istrionico e mattatore).

Dulcis in fundo Il finale non graffia e non soddisfa del tutto.

Insomma, tirando le somme, lo definirei un film interessante, alternativo nell’approccarsi alla commedia italiana di oggi, realizzato con spirito positivo e senza troppi calcoli alle spalle, ma anche con difetti sparsi (o almeno scelte che non mi hanno soddisfatto).

Carino.

Su Sergio Castellitto

VOTO : 6++.
Eccentrico ed un pò svagato, alterna momenti riusciti ad altri meno, senza fornire al suo lavoro un'amalgama completamente convincente, ma lasciando comunque alcune sensazioni favorevoli.

Su Sergio Castellitto

VOTO : 6/7.
Sopra le righe, cerca di cogliere l'attenzione (anche alzando la voce) e spesso ci riesce.
Mattatore, decisamente migliore la sua prova di attore rispetto a quella di regista.

Su Laura Morante

VOTO : 6+.
Un pò sclerata, si vede che sa il fatto suo (cosa peraltro non in discussione), ma non convince più di tanto (almeno non per i suoi standard).

Su Barbora Bobulova

VOTO : 6+.
Caratterizzazione che alterna siparietti gradevoli ad altri che lo sono di meno.

Su Marco Giallini

VOTO : 6++.
Sgargiante, ma non sfruttato al meglio.

Su Lola Ponce

VOTO : 6.
Sufficiente.

Su Erika Blanc

VOTO : 6.
Sufficiente.

Su Gianfelice Imparato

VOTO : 6++.
Volutamente sottotono, simpatico senza strafare.

Su Enzo Jannacci

VOTO : 6,5.
Semplice, ma invitante, si muove con naturalezza e saggezza.

Su Renato Marchetti

VOTO : 6+.
Sovraccarico.

Su Nina Torresi

VOTO : 6,5.
Volenterosa, giovane attrice dal buon piglio che viene chiamata spesso in causa e che sa farsi valere in mezzo a tanti attori più affermati.

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