Regia di Michele Placido vedi scheda film
Premetto subito che non mi interessa che cosa pensi o meno Placido di Vallanzasca e non sarò certo io ad accusarlo di revisionismo storico per aver dato una versione tra il guascone e il maledetto del bel Renè condendo il film di particolari sgradevoli ai danni del protagonista donandogli al contempo un glamour da rockstar.In questo è aiutato da un Kim Rossi Stuart caricato a pallettoni e con un accento tanto inedito quanto improbabilmente bastardo.A mio parere Vallanzasca-Gli angeli del male è un brutto film che in più di un'occasione sembra il fratello povero di Romanzo Criminale.Il problema forse risiede nel manico cioè nella sceneggiatura(i dialoghi sono addirittura supervisionati dallo stesso Rossi Stuart e da Placido) ma anche nella realizzazione che in più di un momento appare quanto meno frettolosa.Le sequenze action sono limitate al minimo sindacale e qua e là vengono fuori difetti da imputare a un budget non adeguato.E se Romanzo criminale lasciava presagire la rinascita del cinema di genere in Italia,questo ultimo film di Placido si pone come pietra tombale sullo stesso genere.Per farmi capire mentre il film sulla banda della Magliana era un ottimo esempio di cinema poliziesco abbracciando dall'action al gangster movie,il film su Vallanzasca al massimo è da considerare al massimo un poliziottesco in rapporto all'altro.La regia cerca di mascherare l'economia realizzativa scegliendo campi lunghi e primi piani(soprattutto questi ultimi) col risultato di dare un ritratto ricco di particolari sul protagonista e sfocato su tutto il resto,compreso lo sfondo storico su cui imperversava Vallanzasca.Se Romanzo criminale era un film corale questo è una sorta di one man show in cui anche ottimi attori come Timi o Bleibtreu vengono relegati ai margini.Placido anche se lo ha pubblicamente negato rilegge il personaggio dandoci la sua versione di Vallanzasca un pò vittima di se stesso e un pò vittima del sistema(e dei poliziotti nelle carceri).Non mi interessa ai fini della valutazione del film ma anche questa rilettura parziale del personaggio lo fa distanziare da operazioni analoghe avvenute fuori dai nostri confini come quella fatta da Richet sulla figura di Jacques Mesrine o anche quella ancora più recente fatta da Assayas sul terrorista Carlos.Entrambi film che oltre a raccontare il personaggio nella maniera più neutra possibile cercavano di inserirlo in un adeguato contesto storico.Il Renato Vallanzasca di Placido è invece un personaggio sospeso nel tempo,....
la regia è come al solito sanguigna ma a volte dà troppa briglia agli attori
caricato a pallettoni
una molotov sempre sul punto di esplodere
parte secondaria
una sorta di fil rouge lungo tutto il film
marginale
non male
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